27 settembre 2010

Svuotato

Ci sono periodi in cui c'è un sacco da fare. Lavoro, lavoro, casa, cibo, sonno lavoro, lavoro, impegni vari, famiglia, sonno, cibo, lavoro. L'ho già scritto "lavoro"? Beh, anche quello.

A volte è entusiasmante, perché il lavoro, quello bello, anche quando è troppo, per un periodo non eccessivamente lungo può essere costruttivo, interessante, coinvolgente: uno strumento di crescita interiore. Ti stanca a livello tale da lasciarti senza energie, ma è un'assenza di energie positiva, come quando si è fisicamente stanchi dopo una bella gita, che ti ha spossato totalmente, ma in cambio ti ha lasciato addosso una nuova ricchezza di spirito.

Questa non è una di quelle volte.

Ci sono volte in cui il lavoro è travolgente e invadente, ti assorbe totalmente, senza stressare più di tanto, perché a volte è importante svuotarsi la testa di tutto per far spazio a una sola cosa, estranea a sé. Non hai più il tempo di fare nulla e questo ti dispiace, ma tanto sai che passerà e ti godi l'assenza di altre questioni (con qualche pezza per non fare andare a rotoli tutto il resto).

A volte è così, ma non questa.

Ci sono altre volte in cui il lavoro è annichilente, ti distrugge e ti calpesta a tal punto da lasciarti piatto, come un foglio di carta velina. Avresti mille cose da fare (o mille argomenti di cui scrivere), ma non ce la fai, perché non riesci più a mettere a fuoco. Non è una questione di tempo, non è una questione di energie, è che dentro hai solo un vortice nero e caotico in cui sai di non poter riuscire a mettere ordine.

Ecco, questa è una di quelle volte.

Speriamo che passi in fretta.
Read more

22 settembre 2010

Rom, Lussemburgo, Francia...





Lascio passare un po prima di affrontare questo argomento, per avere il tempo di digerire gli eventi e farmi un'idea ... equilibrata.
Premetto che non amo gli zingari e che quindi il loro rimpatrio mi lascia umanamente indifferente.
Aggiungo anche che sono convinto al 100% che Sarkozy abbia colto la palla al balzo per recuperare qualche punto in un momento nel quale, anche solo dieci anni fa, i francesi avrebbero preteso le sue dimissioni per l'affaire Bettencourt.
Infatti, 400.000 nomadi, sparsi su un territorio grande come la Francia (appunto), devono rappresentare - al massimo - un problema locale (furti, igiene, schiavitù minorile, forse sequestro minorile). Stop. Deve finire qui il discorso.
L'intervento di Sarkozy è già un abuso, perché provare ad applicare logiche nazionali a problemi locali crea più danni: la presenza di campi nomadi nella periferia di Parigi può rappresentare un problema che magari non pone l'accampamento del re e della regina in Camargue... dove anzi fanno parte del folclore locale.
Da emigrante capisco anche il discorso sull'integrazione (che allora deve valere anche per i mussulmani praticanti dei ghetti)... e quindi il rimpatrio (che pure non condivido).
Stendo un velo pietoso sul sostegno di Mr.B., giunto alle nostre orecchie come ridicolo e quasi delegittimante; mi soffermo invece sulle parole di quella ******* del commissario europeo che dal pulpito lussemburghese paragonava il gesto come una deportazione nazista.
Dubito che i nazisti riportassero ebrei, zingari, gay, oppositori politici o innocenti pescati a caso ai loro paesi di origine con voli di linea; i treni erano equipaggiati con vagoni bestiame, si viaggiava in piedi ed al buio, senza cesso, ed il capolinea non era minimamente paragonabile ad un paese (so called civile) appena entrato nella comunità europea.
(forse invece mi dovrei porre domande sulla presenza in Europa del Lussemburgo stesso - visto il suo regime fiscale quantomeno bizzarro?)
Restano irrisolti tutti i problemi:
rimpatriare (anche fossero) tutti i Roma non diminuirà la disoccupazione, non migliorerà i servizi di una nazione, non salverà le pensioni e solo nella migliore delle ipotesi potrà migliorare il quotidiano di qualche quartiere.
Sarkozy ed il commissario europeo, da politici navigati, non perdono occasione per distrarre l'attenzione dai problemi, usando la pelle di altri esseri umani.
Questo si, umanamente, mi tocca.

Almeno quanto l'addio a Sbirulino.

Enjoy,
JJ

- Posted using BlogPress from my iPhone
Read more