30 giugno 2010

Letterina aperta per i fan del metallo.

Ma scusa, passi la vita a sopportare chi ti chiede "come fai ad ascoltare quella roba???", con aria di disprezzo e superiorita' (spesso dai) e quando potresti dimostrare di aver imparato che e' quanto meno odioso non rispettare il fatto che qualcun altro si emozioni per motivi diversi dai suoi, cadi miseramente allo stesso livello, dagli stessi pulpiti.

Ho sentito ieri sera che alcuni amici di amici, al concerto degli Slayer (grandi!) ghignavano affermando che erano ben contenti di essersi persi gli Stone temple pilots della sera prima. Per carita', se non fosse stato per rinfaccio a chi invece ci era andato, avrebbe potuto essere anche una affermazione del tutto pluasibile. Ma messa li' era per scherno.
Ma de che? Chiedo io. A parte che penso personalmente che c'e' piu' classe in 4 accordi degli STP che in tutta la carriera discografica dei Manowar, molto a parte, ma perche' non rispettiamo chi ha i brividi per Gigi D'alessio o per Laura Pausini invece di continuare questa cosa del "ma che mmmerd@ ascolti tu!" ancora e ancora?

Dico. Ti piace? Ti emoziona? Buon per te. Le radio fanno passare solo il tuo? Pace, ci sono i CD. Le riviste specializzate.
Onestamente di vedermi gli Overkill su MTV non ne sento il bisogno. Di invertire i rapporti di ascolto? Nemmeno.
Ti emozioni con il mainstream? Con il singolo nuovo di Lady Gaga o dei Negramaro? A me va bene.
Non ti do' ne' torto ne' ragione. L'emozione e' illogica, per definizione.

E perche' questa battaglia allora non la smettiamo? Oh se la percepisco io male, saro' ben contento di farmi aprire gli occhi. Ma a sembra che dire "a me piace il mio e il tuo mi fa schifo" sia diverso dal dire "il tuo fa schifo". Forse e' il solito misunderstanding tra oggettivo e soggettivo. Che pero' con le guerre di religione ha fatto le stragi. O no?
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23 giugno 2010

Cazziato

Stama le mie figlie erano in versione capriccio anti-papà e pro-mamma. Quel capriccio per cui vogliono essere "accudite" e aiutate, ma non da chi può, necessariamente dalla mamma.

"Papà no, mamma!"

Tristezza. Vabbeh, provo a indagare, Gaia mi accende la lampadina "è perché papà c'è poco e vi dedica poco tempo?", "Sì".

Effettivamente nell'ultimo mese la Fofi quando mi vede mi si attacca spesso a koala. Suppongo sia il suo modo di dirmi che ci sono poco.

Certo eravamo abituati bene, prima, adesso siamo semplicemente nello scenario normale. Eppure io mi sento cazziato da loro per la mia assenza, che, inutile dirlo, pesa come un macigno.

Tristezza.
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22 giugno 2010

Fa fiuche'.

Finito l'incubo BW. Due anni per ottenere tre mesi di stipendio, arretrati vari al contorno e il tfr. Due anni per prendere un terzo di quanto spettava. E dall'inps, dalle tasche di mamma previdenza. In un paese dove ci si convoca per la conciliazione, e la controparte datore non si presenta. Dove gli fai ingiunzione di pagamento e lui non paga. Dove gli pignori il conto per dividere tra tutti quello che da solo coprirebbe meta' del tuo credito, e paghi da solo l'avvocato che c'e' riuscito, quando scopri che la sua dichiarazione di fallimento annulla il tutto. Tranne il debito, solo tuo, con il tuo avvocato.
Due anni per inseguire il curatore fallimentare che alla sentenza del fallimento ti dice "dopo", quando tu con lo sguardo lo implori di ricevere i documenti inps dalle tue mani, che almeno si avvia la procedura.
E scopri intanto che quella faccia di c#lo dello stesso datore sorride come un pirl@ su facebook.
Due anni per ricordarti che quando te ne sei andato ti hanno telefonato per chiederti perche' non hai restituito il blocchetto dei buoni pasto, e chi te lo chiede ti deve circa il valore lordo di una saab. Ma entry level, pero'. Eh.

Due anni per restituire agli amici il prestito che ti hanno fatto quando hanno smesso di pagarti. (Chiedo scusa a loro, ma) e' finita.
Che gli venga il bruciaculo a quegli imprenditori di sto ciuffo. E' finita finalmente, almeno questa.
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21 giugno 2010

Non ci sono più i campioni di una volta...




C'è qualcosa di profondamente ironico in questa scena:
si chiama sfortuna, e passa sempre con un sorriso di scherno alla malasorte, che sia la caduta da una giostra oppure fallire 16 occasioni da rete in 90 minuti.

La pollastra nella foto se la tira un sacco perchè lei c'ha qualcosa che noi non abbiamo (a voi decidere cosa), io e dolce metà eravamo impietriti davandi al qarantapollicifullaccadì (nessun riferimento alla nitidezza dei colori), i miei colleghi francesi non osano parlare di calcio, e leggere le dichiarazioni di Lippi (ma perchè queste pippe il lunedì mattina? ma cosa cazzo ci mettono nelle cialde nespresso?) mi fa pensare al culto del Cesare.

Non appena uno, in Italia, ha successo, si instaura uno strano rapporto col popolo osannante che nel giro di poco trasforma il nostro eroe in un capitano coraggioso (fase uno), guida spirituale poi messia (fase due e tre), il ripudio (ma tanto qua comando io, fase quattro), poi appeso a testa in giù in piazzale Loreto (l'unica pacificazione possibile).

Domande? Analogie? Riferimenti ricorsivi?

Enjoy,

SEMdC (aka JJ)
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20 giugno 2010

I più ricchi d'Europa

Entro a gamba tesa su una dichiarazione del PdC:
'Siamo i più ricchi d'Europa' dice lui,
sarà, ma io - nel mio piccolo essere parte e media di ceto medio - penso che quello sporco figlio di p.....a (citazione), avrebbe potuto o dovuto precisare che e perchè, fortune sua, questa ricchezza sia distribuita solo tra pochi fortunati.

Maledetta tastiera francese.
JJ
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18 giugno 2010

Acronimi e filosofia

L'informatica si è evoluta in modo strano.
Centinaia di acronimi l'hanno sempre popolata, rendendo la vita difficile ai non addetti ai lavori, ma non rendendola facile neppure a chi ci vive in mezzo, perché ci sono troppi acronimi e alcuni sono ripetuti in contesti diversi con significati diversi. Delirio.


In qualche momento di questo gioco di follia collettiva sono arrivati anche gli acronimi ricorsivi, perché visto che era già una giungla intricata, perché non provare a farla diventare un mega parco giochi per nerd?!?


In un altro momento si è iniziato a fare anche filosofia informatica per acronimi. In questo modo sono nati 2 principi interessanti che mi piace portarmi dietro come compagni di viaggio nella mia carriera, sempre meno brillante (e non certo per causa mia), di programmatore.


Due, dicevo: KISS e DRY. Il primo è una filosofia di vita, più che informatica, e significa Keep It Simple, Stupid.
Riporto da wikipedia: "The KISS principle states that simplicity should be a key goal in design, and that unnecessary complexity should be avoided."
Il problema di questo principio è che è espresso da nerd per nerd, mentre dovrebbe essere un principio generale ed inalienabile della vita di tutti i giorni.


I pipponi sono divertenti, quando sono fatti per il gusto di farli, tutti gli altri scopi andrebbero evitati.


L'altro, DRY, sta per Don't Repeat Yourself. Non ripeterti. Non è che siamo tutti Paganini, il significato è un po' diverso: la verità deve restare coesa, non sparpagliata in più punti, se questi rischiano di andare alla deriva sino a contraddirsi fra di loro. In informatica è un principio fondamentale, troppo spesso dimenticato. Se chi ci lavora lo infrange troppo spesso, non stupisce certo che il nostro governo lo ignori completamente.


Giusto per non lasciare questo parallelismo con la nostra disastrata vita politica abbandonato nel nulla, a proposito di KISS, pare che Antoine de Saint-Exupéry abbia detto (non so in che lingua in originale, quindi bisogna accontentarsi dell'inglese) "It seems that perfection is reached not when there is nothing left to add, but when there is nothing left to take away", che suona più o meno così: la perfezione non si raggiunge quando non c'è più nulla da aggiungere, ma piuttosto quando non c'è altro che si possa togliere.
Ecco, guardando il nostro parlamento, in relazione a chi c'è seduto, lo vedo drammaticamente lontano dalla perfezione...





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16 giugno 2010

About Lutz

Avrei dovuto scrivere, tristemente, che Luttazzi copia i grandi della satira. Lo scrivono tutti e dovevo scriverlo anch'io che ritengo Luttazzi un genio da anni.
Invece posso scrivere felicemente che la sua genialita' mi ha ancora sorpreso. Non solo le citazioni sono una caccia al tesoro annunciata da lui stesso anni fa,
non solo sono uno strumento di difesa da chi gli dice che non pubblica satira, sono anche terreno su cui ha lavorato seguendo le sue teorie del far ridere. E c'e' riuscito.
Sono felice di poterlo scrivere. Sono amareggiato dal fatto che al grande pubblico arrivera' solo la prima parte della storia, l'accusa a caratteri cubitali.
Ma in fondo, appartenere alla minoranza che va oltre (e' cosi'?) da' comunque intime soddisfazioni.

Rampo
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Corrente Alternata

Ed eccomi qua a rompere gli indugi.
Mi scuso per il pallido copia incolla dal mio blog per l'esordio su queste frequenze, ma l'occasione é stata troppo ghiotta!
Buona lettura!





Di quanto la scena musicale milanese mi manchi ho giá accennato parecchie volte, senza mai approfondire il soggetto e limitandomi a leggere, invidioso, le recensioni scritte qua, dal mio amico ed ospite pdepmcp, dei concerti di gruppi dai nomi improbabili (e che pure avrei visto volentieri, magari a cominciare proprio dagli Isis).

Del resto la Costa Azzurra non rappresenta certo la meta ideale per certi gruppi di metal estremo, quindi resto attento ai manifesti, aspettando sempre qualcosa di interessante per placare la mia sete musicale.

Capita quindi, come Vasco a S.Siro, che a metá giugno vi sia sempre un grosso evento, e dopo Madonna e U2 (a gratis ci andrei per vedere entrambi, ma dover pagare certe cifre...) ecco apparire gli AC/DC. All'alba dei miei anta, sposato, padre di famiglia, ci penso - guardo la mia carta d'identitá, su wiki verifico l'etá media del gruppo, e complice la voglia di dolce metá di farmi un bel regalo di compleanno concludo che una volta nella vita, questi vanno visti.

Il tempo uggioso e grigio milano contribuisce a risvegliare istinti ormai addormentati da troppo tempo, odore di fango, birra annacquata, eccitazione e magliette nere. Entrando nello stadio mi fa un certo effetto contare non meno di 4 generazioni presenti all'evento, ed ancora di piú realizzare che faccio parte della generazione dei padri di famiglia (ho visto anche nonni). Prima brutta sorpresa, il campo fangoso é stato diviso in due, per pogare sotto il palco bisogna pagare il doppio di quanto ho pagato io... e male, molto male, realizzo in fretta che il pubblico presente al mio primo concerto all'estero (!!!) sará molto freddino (complice il meteo citato sopra?).
Niente pogo, il mio fisico ringrazia - il mio fegato un po meno vista la facilitá a cenare con sola birra; fanculo poi ad ogni velleitá di metal estremo o scena underground, si tratta di puro, semplice e quasi incontaminato rhythm and blues, ma tant'é, questo passa il convento.
Primo gruppo, passato per metal (!!!), Killing Machine, residuato bellico di scarti provvenienti da grupponi anni 90/00 (Slayer, Stratovarious, Temple of Brutality), sguazzano nella loro freddezza e mediocritá senza aggiungere nulla di veramente brutto da ricordare, gli orari sono precisi e funziona tutto come un orologio svizzero. Seconda sorpresa (tutto sommato positiva) la presenza di Slash col suo gruppo a supporto. Sorvolo sul nuovo per non rovinarmi il ricordo di un eroe ridottosi a suonare 5 cover di se stesso su un'ora di concerto. Certo le melodie sono indimenticabili, la sua presenza pone un peso massimo su quel palco, Night-train, Rocket Queen, Civil War, Sweet Child o'Mine - Paradise City ... grandissime canzoni, ed il gruppo esegue diligentemente il compitino imposto dal leader, e basta questo per farmi emozionare!
Il tempo di una sorsata di jack's, offertoci da gente conosciuta sul posto (italiani - ovviamente, gli unici a scaldarsi per davvero ed a prendere il concerto come una festa... per il resto certi musoni...) che puntualissimi gli ACDC attaccano, un paio di canzoni dal nuovo disco per poi passare ai grandi cavalli di battalglia, piove a dirotto, Angus Young si ritrova in poco tempo in boxer e chitarra, fradicio e piegato in due, con le sembianze di Gollum a trascinare questo gruppo di vecchietti in un concerto di altri tempi, fatto di chitarra pesante, suoni distorti, sporchi, voce rauca ed urlata, fuochi d'artificio ed accelerazioni improvvise, Back in Black per togliersi subito il pensiero, the Jack (e tette al vento assortite). Le canzoni piú recenti rallentano appena il ritmo per farmi respirare, il mio fisico ringrazia ancora, la pioggia battente mi riporta indietro al Brianteo ci sono gli Slayer, due anni dopo a Bologna - Lombardo fa capolino e saluta al suo rientro dietro la batteria, si accellera Thunder-Thunder-Thunderstruck! Ed ancora Dirty Deeds Done Dirt Cheap, i vecchietti tengono la scena, sono degli animali - Hell Ain't a Bad Place To Be, la campana suona a morto, erano i Black Sabbath, poco prima i Pantera ci avevano riscaldato per bene, Hells Bells, You Shock Me All Night Long come quando Bruce Dickinson annunció un concerto sui soli primi 4 dischi, che serata! - vi prego pietá non ce la faccio piú ho una certa etá - il buon pelato urla da sotto il palco 'BASTA!' ai Metallica che attaccavano Battery, ma loro suonavano da 3 ore, e noi da 12 eravamo al gods of metal (nel parcheggio del forum in giugno, a Milano); questi suonano da 90 minuti ed io sono quasi a pezzi, ricordi che riemergono assieme al puzzo di vomito, capelli strappati e umano sudato - i bassi che fanno vibrare il diaframma, le orecchie che fischiano, Highway to Hell di nuovo a saltare - by moonlight we ride - ten thousand side by side - la moonlight la immagino sopra le nuvole, sotto c'é un acquazzone che si adatterebbe meglio alla pesantezza dei Katatonia mentre quella voce rauca ed i riff rockeggianti mi fanno eco al vocione di Lars Goran Petrov sperduti in mezzo alla bassa pavese; For Those About to Rock - questa melodia non é ancora un  ricordo, gli applausi, le urla del pubblico, sono sudato, fradico, il vento mi appiccica addosso la mantellina plastificata - we salute you - sono senza voce - for those about to rock - é finito, é solo un concerto mi ripeto - we salute you... ed ecco cosa mi manca veramente di Milano - un tempo, un'atmosfera, delle presenze, l'etá eroica.

Enjoy,
JJ
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