31 maggio 2010

La bimba Fofi cresce

Sono stata un pezzo senza andare a trovare le mie nipotine e quando finalmente sono potuta andare ho notato una incredibile crescita della bimba Fofi.

Prima diceva alcune parole necessarie e alla sua  sussistenza fisica o di gioco, e improvvisamente si è messa a fare delle frasi complete, non molto comprensibili dal momento che pasticcia ancora parecchio alcune parole, ma chiaramente frasi. i suoi genitori capiscono abbastanza, io ero stata lontano e faticavo.

Stavamo giocando con un puzzle regalato alla bimba Gaia il suo compleanno. io stavo aiutando Gaia e Sofia stava guardando i pezzi del puzzle da sola. A parte il fatto che le ho visto mettere a posto un pezzo tutto da sola, ha detto una frase, facendomi vedere un pezzo, che conteneva la parola "cello". Io non capivo e le ho detto di ripetere  la parola. L'ha ripetuta, ma sempre allo stesso modo. Siccome ha visto che ancora non capivo, ha indicato col dito l'oggetto che mi voleva far vedere e ha detto "cip cip".

Secondo me ha fatto una incredibile associazione di idee, per avere due anni!

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Nuovi orizzonti

Ho deciso di provare ad allargare gli orizzonti di questo blog a nuovi autori, magari troppo poco prolifici da portare avanti un loro discorso con continuità, ma abbastanza attivi e interessanti da avere qualcosa da dire quando capita l'occasione giusta.

Vediamo come funziona.
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27 maggio 2010

Odio tecnologico

Seguendo una serie di articoli che mi convincessero a buttarmi nel mondo Java, mi sono imbattuto in un genio.

Qui potete godervi la sua dissertazione sui framework che rispecchia tutto il mio pensiero per Java, che, per chi come me viene dal mondo Python, non sembra altro che un immenso modo di complicare gli affari semplici....
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26 maggio 2010

Manovre evasive

Ieri ho sentito le cifre dell'evasione.
117mld di euro/anno, circa. In periodo di crisi l'evasione è cresciuta anche in termini assoluti, oltre che relativi.
Terribile.
Una percentuale a 2 cifre del PIL.
Sconcertante.

Viviamo in un mondo di merda. Come sempre la colpa viene fatta ricadere dai media sulle partite IVA, gruppo di cui io faccio parte, senza nessun distinguo. Non condivido, ma è vero che è volendolo fare è più facile.

Si parla di evasione IVA come del "bancomat dell'evasione": si inventa una spesa falsa, che non si paga, e si detrae dall'IVA da pagare. Questo meccanismo in effetti può essere usato da tutti, indipendentemente dalla tipologia di clientela (cioè non è come non emettere uno scontrino, che è effettuabile solo da chi vende al dettaglio al pubblico).

Chissà se nella stima è compresa anche l'elusione fiscale. Spero di sì, altrimenti immagino che la cifra si gonfi a dismisura.

Beh, sono completamente d'accordo con la tracciabilità dei pagamenti e mi pare che 5000 euro siano decisamente troppi, come soglia...io toglierei uno 0 e morta lì. Eppure si parla di decisione difficile anche per tornare ai 5000 (dai 12k ripristinati da B in faccia ai precedenti 5k di P), perché si teme di perdere voti. Cioè ci stiamo ufficialmente dicendo che certe forme di evasione sono state tollerate e addirittura sostenute (almeno a fine elettorale) dall'attuale governo.

Questa considerazione dovrebbe essere già di per sé sufficiente per decretare il distacco da parte di tutti gli onesti da quel fronte politico. Invece no.
O forse sì? forse che gli onesti, suddivisi in vari schieramenti, non arrivano al 50%?
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25 maggio 2010

...e finalmente un filmone

Da un po' di tempo, complice il cambio dei ritmi di vita e conseguentemente delle abitudini di famiglia, ci siamo spostati più sulle serie che sui film. Risultato collaterale, mi tengo anche meno informato sulle novità cinematografiche. Risultato collaterale del risultato collaterale: recentemente ho visto solo film insulsi se non brutti.

Il top del periodo era stato Avatar, che si staglia come campione del "tra 3 settimane non mi ricorderò di cosa parla e tra 2 mesi non ricorderò di averlo visto". Per il resto carino.

Finalmente ieri un bel film. Ero andato dal solito affitacazzi a cercare qualcosa, un po' allo sbaraglio, tentato da Lebanon e dall'uomo che fissava le capre, quando in vetrina mi sono ritrovato la scritta "di Mamoru Oshii" su un film. Uno dei miei autori di anime preferito, fico. The Sky Crawlers. Mai sentito nominare prima. Bene una novità.

Come speravo i tratti di Oshii emergono bene anche in un'opera tratta da un libro e sceneggiata da un'altra persona: tempi dilatati, dialoghi minimali e ragionati, alternati con sparate che, anche se sanno un po' di "bacio perugina", hanno un'amarezza che le rende piuttosto originali, storia avvolta nella nebbia, che lascia intuire che ci siano dei tratti poco chiari, senza rivelarli subito, ma centellinandoli sino al diradamento finale dei dubbi.
Insomma ben costruito, avvolgente senza essere invadente, completo senza essere prolisso, lento senza annoiare.

Graficamente è un mix modernista fatto di molta grafica al computer, sfondi probabilmente fotografici ritoccati e personaggi un po' stilizzati, che contrastano con lo sfondo e le parti meccaniche. Interessante senza essere entusiasmante, ma comunque caratteristico e "di moda".

Bello. Proprio bello. Mi ci voleva un bel film
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20 maggio 2010

Di feccia, truffe e pestaggi

9 anni fa, a Genova, si è svolta la manifestazione contro il G8. Di quella esperienza, a cui a malincuore non ho preso parte, ricordo l'incredibile violenza delle nostre forze dell'ordine. Temuta già da mesi, a mio avviso sapientemente organizzata.
Vado oltre, l'organizzazione stessa della sicurezza è stata un atto criminale, volto a generare il maggior numero di scontri, danni e rumore mediatico possibile.
C'è stata la volontà dello stato di dare un messaggio di appartenenza e continuità con un retaggio fascista che molti vorrebbero ancora più esplicito. Paradossalmente non sono le parti dichiaratamente più destrorse della maggioranza ad esprimere le posizioni più estreme, ma questa è un'altra storia. "Infondere paura come forma di controllo".

C'è stato un morto. Era mediaticamente "giustificabile" nel contesto, ma avrebbe potuto essere un altro: era tutto costruito ad arte in modo da creare le condizioni idonee.
Poi c'è stata la mattanza della scuola Diaz. Uno dei momenti più bassi di tutta la vicenda, ma anche il momento in cui qualcosa si è inceppato. Il cosa, purtroppo, è solo che c'era dentro un giornalista spagnolo pestato insieme agli altri, e che non è stato zitto, ma ha dato rilevanza internazionale ai fatti e di rimbalzo ha cambiato drasticamente la posizione dei giornali italiani (con l'evidente eccezione dei barzellettieri di destra, a partire da "il giornale"). Prima i manifestanti erano i cattivi, poi finalmente qualcuno si è accorto delle mille incongruenze in quel che accadeva e che mostravano un disegno quasi opposto.

C'erano molti responsabili, e salendo la catena si arriva a un ministro dell'epoca: Scajola. Dell'epoca, appunto, perché poi se n'è andato (purtroppo non in prigione, come si sarebbe meritato, per concorso in omicidio, chi aveva la responsabilità di accettare le pressioni per le pallottole di gomma).
Dell'epoca mica poi tanto, perché due giri elettorali dopo (alla prima occasione plausibile, cioè) è stato rifatto ministro, dopo che nel mentre aveva sempre tenuto ruoli alti nel suo partito. Non nascondo che fra i tanti nomi a me non graditi, trovarlo nella lista dei ministri mi ha fatto un certo ribrezzo. Non proprio un conato di vomito, ma comunque un autentico malessere, anche fisico.

E poi che succede: finisce in mezzo allo scandalo collegato con la lista Anemone.
Nulla di paragonabile, ovviamente, ma comunque uno dei più grossi scandali di questa destra italiana che ne accoda con orgoglio uno dopo l'altro, quasi fossero medaglie da sfoggiare.

Se ne va di nuovo. Per fortuna. Purtroppo, anche questa volta, difficilmente in galera.

Da poco è arrivata la sentenza d'appello sulla Diaz, che ha condannato quasi tutti, ribaltando il primo grado dove i poliziotti erano stati condannati e i loro capi, quasi metodicamente assolti. Io sinceramente faccio fatica a capire come si possa non coinvolgere il ministro dell'interno in carica in un caso di mattanza organizzato dalla polizia, con tanto di prove false introdotte in loco per giustificare la violenza.

La chiudo qui, perché mi viene il vomito, è più forte di me....
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18 maggio 2010

Il diverso scorrere del tempo

Sto mettendo mani ad una applicazione abbandonata, sviluppata da altri, di cui non resta praticamente nessuna documentazione. Essendo ancora in produzione, è il caso di aprirla e vedere come funziona e quindi eccomi qua.

È un'applicazione Java, ufficialmente di pochi anni fa. Voci dicono che nella realtà si tratti di un restyling di un ritaglio di una applicazione originariamente risalente al periodo 1999-2000.

Quando ho iniziato l'attività non lo sapevo e mi stupivo di scelte che mi sembravano datate anche per quando ho iniziato a lavorare io (2000) e di approcci che mi pareva fossero concettualmente non aggiornati per quando ero all'università ('95-'01).
Adesso sapendo che l'applicazione è di quel periodo, quindi sviluppata prima e pensata ancor prima, non sono più stupito: tutto torna. Era al passo coi tempi.

Al passo coi tempi significa solo 10 anni fa. Nel mondo non è cambiato molto, in Italia ancora meno...abbiamo anche lo stesso imbarazzante presidente del consiglio, che del resto avevamo anche 5-6 anni prima.

Nel mondo dell'informatica è cambiato tutto. Nel mondo del web si stenta a riconoscere che sia la stessa epoca storica.

All'epoca c'era java 1.2 e non da molto. Probabilmente il prodotto ha iniziato a essere pensato con la 1.1. Era stata rilasciata da poco, o forse addirittura in corsa, la specifica delle Servlet, ma non ancora di JSP. Difficile ricordare un mondo così. Effettivamente leggendo il codice sembra di vedere l'approccio alla CGI in Perl che andava in voga prima dei vari template per il rendering.

C'era già JDBC, per fortuna. Muoveva i primi passi XML come standard di fatto.

Mi sono chiesto a che punto fosse la concorrenza all'epoca. ASP da un lato, PHP dall'altro. ASP era avanti, come mi racconta un collega che all'epoca aveva seguito le vicende web e il tentativo di Sun di non far schiacciare la sua piattaforma da Microsoft. PHP era avanti anni luce, per funzionalità, ma anche per storia; purtroppo è sempre stato fuori dall'ambiente enterprise e all'epoca questo era anche per filosofia del linguaggio stesso. Java, dunque, ma forse Perl sarebbe stata un'alternativa non meno valida. Il campione uscente della programmazione web stava già perdendo visibilmente terreno, ma era pur sempre la scelta "nota".

Non era ancora chiaro infatti, all'epoca, che Java sarebbe diventato il mostro a più teste che è oggi. Muovevano i (primi? ultimi? )passi in quei tempi decine di alternative, spesso proprietarie. Il mondo non aveva ancora scelto di basarsi su pochi standard concorrenti e preferiva ancora soluzioni tecnologiche ad hoc.

Parlando con una amica domenica alla festa di Gaia riflettevo su come un tempo l'unico grande metro di paragone fossero le prestazioni, perché erano limitate. Adesso le prestazioni offerte da workstation neppure troppo d'avanguardia sopravanzano di gran lunga le esigenze di singole applicazioni e le prestazioni sono passate in secondo piano rispetto alla flessibilità.

Prestazioni contro manutenibilità contro flessibilità (e chi pensa che manutenibilità e flessibilità siano parenti ha una idea molto ridotta o del concetto di flessibilità o di quello di manutenibilità).
La filosofia è cambiata molto e il peso delle tre componenti è cambiato radicalmente.

Sembra che abbia fatto un trattato di storia sugli anni '60 o forse anche più. Che abbia raccontato di un mondo che la mia generazione non ha mai visto. Invece sono solo 10 anni, come se il tempo della vita e quello dell'informatica corressero su binari separati.


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17 maggio 2010

Il sole bacia i belli!

Dopo 3 settimane di cielo coperto e funereo, vento freddo e soprattutto di piogge quasi ininterrotte, sabato c'è stato un primo spiraglio di pace e domenica siamo passati tutto d'un tratto dall'autunno all'estate, con un sole quasi eccessivo che ha asciugato e riscaldato l'ambiente, come si addice al sole di Maggio.

Domenica era anche il giorno della festa di compleanno della bimba Gaia, organizzata all'aperto con ampio anticipo. era prevista per l'occasione un'orda di giovani creature incontenibili e dalle energie inesauribili, pronte a scorrazzare e a fare di tutto, come si addice ai cuccioli. Temevo già che il tempo ci imponesse di spostarci in casa (delirio!!). E invece no, alla fine è arrivato il sole.

Che fortuna mi hanno detto in tanti. Ingenui: non c'è fortuna nel sole di domenica! É solo che si sa, il sole bacia i belli, e dunque, nonostante la mia presenza, non si è potuto esimere dal venire anche lui alla festa di compleanno di bimba Gaia!
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13 maggio 2010

Un poema epico

Colto al volo con tiro radente, di pioggia m'intrisi le vesti, ch'io uscì di casa con la speme del fresco grigio, ma d'ombrello privo, come giovine che lo mondo ancor non conosce.

Torvo il ciel m'accolse, ma senza lacrime il giorno mi sorrise, sorto era lo sole e assopito su coltre funesta di nubi dormiva.

Giunta la distanza del non ritorno, lo cuscino dello sole, di sostenerlo stanco, il suo carico rilasciò, funereo, come s'addice allo sicario d'onesto lavoratore.

D'acqua le gocce, colsero le mie parole a mezz'aria, che lo creatore a critica moveano, per siffatta furia del creato.

Naturale fu lo mio sgomento, per il funesto cambiamento, ma repentino fui anche nel proferir siffatta parola, senza paura di smentita, che il volgo sicur mi sostiene:

"Pioggia, hai rotti i coglioni!"


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12 maggio 2010

E dunque, ti guardo da lontano

Settimana scorsa sono andato al Magnolia con lo zio Iaio a vedere i sempreverdi NoMeansNo, che per la verità qualche colpo iniziano a perderlo, complice una scaletta sempre più annacquata da nuove canzoni che non sempre mi coinvolgono.
Ad aprire il concerto i Lento, gruppone sludge italiano che ho trovato molto positivo, dal vivo. Suoni eccessivi e un po' di carenza di presenza scenica sono le uniche note dolenti del loro concerto. Suoni eccessivi (uh?) e belle canzoni i lati positivi. Le tre chitarre, assolutamente non necessarie da un punto di vista compositivo, fanno però un muro di suono eccezionale. Uno sludge con venature post-metal piuttosto piacevole, che sembra un punto di incontro quasi perfetto fra Ufomammut e Omega Massif.
Comprato disco, bello. Meglio dal vivo: il disco non riproduce la potenza dell'impatto, purtroppo. Oltretutto su disco sembrano più post-metal con venature sludge che viceversa. Bella lo stesso...attendo con curiosità il prossimo disco.

Quella stessa sera ho acchiappato il volantino degli eventi di Maggio al Magnolia e ho individuato una data con dei nomi interessanti, che mi suonavano di post-metal/post-rock, genere che negli ultimi anni focalizza la mia attenzione in ambito metalluso (con eccezione per gli ultimi 10 giorni di grindcore a manetta in reazione al lavoro in banca. The Arson Project e Sayyadina sono spettacolari contro il grigiore dell'informatica finanziaria).
Controllato su last.fm, visto che certo hc/puck ha nomi che potrebbero confondersi (From Autumn To Ashes, per esempio, sembra cose che decisamente non è, seppure rispettabili e con qualche venatura post-hardcore).
Scaricati i dischi. Belli.
Convinto lo zio Iaio a farsi il secondo concerto in pochi giorni. Bella.
Andati al Magnolia, che senza la spesa della tessera ha dei prezzi veramente interessanti.

Prima i Three Steps To The Ocean. Cavolo, bravi, belle canzoni, alcune idee particolari anche se nel complesso non eccessivamente originali nel genere. Dal vivo più potenza che su disco, più metal. Ma bello anche il "post". Ottimo concerto insomma. Ancora una volta il mio pensiero vola a come certe band con più cura per la scenografia potrebbero fare un notevole salto di qualità live. Penso a banalità tipo un po' più di movimento, qualche headbanging sincronizzato, cose così: spesa zero, sbatti poco, rendimento alto. Vabbeh, la mancanza di una scena e di una certa cultura di base del concerto/tour, frutto soprattutto delle difficoltà di trovare spazi per proporre cose diverse dal solito al pubblico, sono problemi che affliggono le giovani band italiane, come i Three Steps To The Ocean oggi e i Lento settimana scorsa.

Poi arrivano gli headliner, che su disco sono tecnicamente più interessanti, ma anche meno coinvolgenti dei Three Steps To The Ocean. Il nome è chilometrico, tanto che loro stessi usano sul merchandise l'acronimo ASIWYFA, che sta per And So I Watch You From Afar.
Un math rock metallizzato, con parecchi spunti "post" e con un odore d'Irlanda (loro terra d'origine, sono infatti di Belfast, ma non discono di essere inglesi, bensì irlandesi...ah, l'indipendentismo mai sopito!) è quello che si sente su disco, ma dal vivo le cose cambiano: la potenza delle chitarre è impressionante e l'energia con cui loro propongono il loro repertorio ha dello spaventoso. Mi ricordano l'esibizione dei The Dillinger Escape Plan per intensità. Sono esterrefatto.
Sentire come un post-rock/math rock si possa trasformare in violenza tipo mathcore, da avanguardia metal senza frontiere, con venature un po' punkish/hc, mi lascia allibito.
Un'ora di sbalordimento. Al di là del valore in sè delle canzoni, comunque non indifferente, uno dei più bei concerti cui abbia assistito.
Strabilianti, veramente. Se vi capita, non perdetevi l'occasione di vederli!


Nota a margine: viva il P2P che mi ha permesso di scaricare e conoscere 2 band altrimenti ignote, facendomi andare al concerto e facendomi comprare i loro dischi, alla faccia di tutti quei discografici imbecilli che non hanno capito che i fenomeni di massa si dirigono verso il percorso migliore, perché combatterli non ha senso e demonizzarli è stupido.



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