27 dicembre 2010

Ragnatele sugli occhi

Mi sono trovato a tavola a battibeccare su Twilight, saga, "robetta da quindicenni" dice, con un collega che continua ad aggiornarsi sul suo facebook guardando il telefonino giornata facendo, ma prende le distanze con superiorita' dalla saga dei Cullen e dalle loro vicende. Che sono una storiella e' vero. Ma che leggero per leggero, non hanno un peso atomico inferiore alla dipendenza dai social network, e' altrettanto vero.
Io non ho resistito dallo sbroccare con "ha parlato il fan di facebook...".
E mi sono sentito dare del disadattato. Gasp. Se adattarsi vuol dire vivere in simbiosi con gli eventi da Grande Fratello della vita altrui (ho fatto la doccia, ho letto un libro, ecco le foto della mia festa), sono ben contento di essere misfit, ma di brutto. E' davvero da morti cerebrali vivere in tanta simbiosi. Da mentecatti.

Ora, sara' un po' per spocchia, un po' per antipatia generale per un certo tipo di beccamorti che si trovano sui social network, un po' per allergia innata ai perditempo da bar, ma io lo trovo davvero uno strumento da ragazzina 15 enne, se usato con tanto trasporto, e con cosi' tanta attenzione morbosa.
E con tutto il rispetto per le ragazzine 15 enni, che e' giusto che si nutrano di faccende facili per staccare dagli impegni della scuola (...). Vabbe' dai. Ci siamo capiti.
Ma signori no. Non puoi aggiornarti sulle c@zzate della giornata altrui, e tutti i giorni, e piu' volte al giorno, e dire che se non lo fai sei un disadattato. Sei tu che sei un bamboccio.

Io lo capisco che sia bello ritrovare amicizie andate perse da anni, che sia bello recuperare il contatto umano grazie a questo strumento, che sia bello anche sentire qualcuno che e' distante, per tanti motivi. Ogni tanto.
Ma c'e' un limite. Il resto e' rapporto umano, e' spessore del sentire e del trasmettere, del confrontarsi.
Il resto e' scambio, empatia, solidarieta', anche critica reciproca se si vuole, AMICIZIA, che sono importanti se vissuti: simulati sono medicine palliative per persone sole.
Se non ti rendi conto che per mettere assieme i tuoi 500 contatti su facebook sei dovuto rimanere ore e ore da solo, sei infelicemente miope, caro mio.
E chi si ferma li', e li passa ogni goccia distillata del tempo libero che la mamma a trentanni suonati gli regala sobbarcandosi il letto da fare quando si alza nel pomeriggio, i suoi panni da lavare stendere e ritirare, e la sua cameretta da pulire, chi non ha ancora voluto prendersi sulle spalle il peso di una vita adulta, non puo' permettersi di parlare di disadattamento. Comunque.

Vivere, almeno per me, e' un'altra cosa. Ma totalmente un'altra cosa.
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15 dicembre 2010

Che schifo.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/black-bloc-o-agente/2140363

Che schifo. La solita fuffa fascista di para stato. Come a Genova.
E poi ti trovi i gasparri a puntare il dito in tv.

Puah. (Sputo).

Rampo
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30 novembre 2010

17 novembre 2010

Crisi di governo? Crisi dei governati?

Parliamo di Fini e della crisi prossima di governo? Ma si dai, un po'. Riflettevo sul fatto che di primo acchito Fini sta facendo la figura del moralizzatore della destra. Almeno a me. Cioe' mi sembra uscito dalle righe, tradendo le intenzioni di legislatura o meno, forse per riproporle e magari per perseguirle effettivamente, per dare voce a chi in quelle intenzioni ci crede veramente.

Ma sottolineo, che sembra. A me.

Il dubbio. Sara' cosi'? Cioe' devo davvero fidarmi di uno che e' stato per quindici (o sedici? !!!) anni al servizio di vassallaggio del suo cavaliere, rimandando di volta in volta lo spazientimento definitivo?
Oppure e' successo qualcosa dentro a quella inchiesta sulle proprieta' di Montecarlo, portata avanti dai giornali filoregalisti?

Un po' la faccenda puzza. Nelle sue dinamiche, nei suoi tempi.
Sono perplesso. Mi fa piacere. Mi devo aspettare che la maggioranza maggioritaria, che allo stato attuale NON riflette una maggioranza nel paese, non riotterra' il suo status? Ne uscira' rafforzata? Secondo me la prossima campagna elettorale sara' davvero importante, e giocata quasi senza regole. Quasi?
bah.

Ad ogni modo mi chiedo che fine fara' la mia "sinistra estrema" come la chiamano in tivvu' i servi del giardino del re.
E anche poi i pochi altri dai.

Non vedo da anni Diliberto, Ferrero, il buon Fausto. Vedo solo che elezione dopo elezione, non solo non ci garantiscono un quotina proporzionale all'interno del loro maggioritario, ma di fatto ci considerano cancellati, per cancellarci.
Tranne che per chiedere appoggio per gonfiare un po' quello stiracchiato 30% che non li porta da nessuna parte, se non a prendersela con chi non la pensa proprio ma proprio come loro.

Quindi? Fare un accordo per governare e rispettarlo sarebbe cosi' disdicevole? Considerare che lo stalinismo e' morto, ma che c'e' ancora qualcuno che e' contrario alle privatizzazioni, che lotta con i sindacati - quelli veri - sara' cosi' abominevole? E noi comunisti magari avere una comune falce e martello invece di 8, a spartirsi l'ultimo dei bricioloni del nostro ideale a rappresentarci?

Boh, dubbi su dubbi.

Rampo
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3 novembre 2010

e se...




Dopo aver visto la puntata di Report su PdC, Antigua, la famiglia Ermolli, ACI ero pronto ritrascinare il blog nel vortice della polemica. Ci ho ripensato ed ho fatto bene, ne sarebbe scaturito un post brutto quanto inutile: chi ha voglia di credere che Berlusconi sia l'unto di dio continuerà a farlo anche se dovesse essere colto in flagranza di reato, chi ha voglia di creder nella sua origine mafiosa... continuerà a crederci. Questo equilibrio non cambierà.

Tutt'altra reazione hanno scatenato le parole di Marchionne da Fazio. [o mamma mia cosa sto facendo]

Contestualizzando il suo discorso ne emerge che alla FIAT non conviene più produrre auto in Italia.

Non so cosa mi sia preso, ma invece di vedere quest'uomo come il padrone, l'ho accolto come la bocca di Sauron, un semplice messaggero, ed il messaggio (bruttino di per se) era forte e chiaro.

Ora, se il mondo fosse bello e l'Italia un paese governato da politici giusti, ci di interrogherebbe sulle parole del messaggero, non sulla veridicità, non sul significato della sigla FIAT, non sul passato e sulla riconoscenza.

Per intenderci, penso che ai soldi (dollari, euro, yen, sterline) freghi davvero poco se la FIAT nasce in Italia, se Marchionne è canadese o se nel 1980 la FIAT sia stata salvata dallo stato. Se davvero la FIAT ha estinto il suo debito, se davvero l'attuale gestione è libera da debiti fisici o morali con lo stato (e sembrerebbe così vista lo scarso peso dato a minacce politiche, al contrario di Alitalia per esempio), allora l'unica risposta possibile da dare a Marchionne è:
che cosa vi aspettate da questo esecutivo?
E su questo punto, probabilmente, io, Marchionne e l'esecutivo prenderemo strade diverse...
Ad esempio, PdC risponde che non ha mai fatto bungabunga, ah ecco.
Mi rimetto a pensare alle pensioni francesi...

Enjoy,
JJ
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30 ottobre 2010

Sesso e Tecnologia

Quasi in diretta TV, mi trovo a commentare la puntata delle Invasioni Barbariche di questa sera. In particolare la parte in cui si è parlato di sesso e tecnologia, partendo da uno studio/inchiesta/quel che è che dice che l'uso/abuso di tecnologia riduce sino al 70% la vita sessuale.
Leggi meglio, se a letto chatti sull'iPad difficilmente trombi (o ti dai al bunga-bunga, come si dice adesso). La rete raffredda i rapporti fra le persone e le rende più distanti.

qualche premessa prima di buttarmi nella mischia:
1) Non vedo perché dovrebbe interessare qualcuno se e quanto trombino gli altri.
2) Scrivendo questo post riduco del 100% la mia attività sessuale attuale, cosa che comunque avrei fatto, non essendo riuscito a scuotere dalla narcolessia la mia dolce metà.
3) In generale mi piace molto il programma.

Ok, nella mischia. Chi usa troppa tecnologia tromba meno.

osservazione 1: e dunque? Non è che trombare sia l'unica cosa importante nella vita, non è neppure fra le cose più importanti, pur essendo fra le più piacevoli. Non è che solo perché cercano di imporci il modello del trombatore come l'unico vincente, per questo sia anche l'unico possibile, né, tanto meno, è l'unico modello che dà felicità (evito di entrare nel pippone di differenza fra belle emozioni, piacere e felicità).

osservazione 2: ma perché nessuno prende in considerazione il contrario? Cioè perché fra questi due fatti (gente che tromba meno, gente che usa più tecnologia) ci deve essere una relazione di causa-effetto (già di per sé discutibile), ed il rapporto fra causa ed effetto deve necessariamente essere in quella direzione? Perché non può essere invece che chi tromba poco ha finalmente trovato qualcosa di più interessante da fare che fare solitari (no, dai, non pensate male...maliziosi), fare la maglia, guardare la tv, leggere riviste di gossip....
Cioè magari è semplicemente vero che c'è gente che tromba poco e che in qualche modo deve pure occupare il tempo. La rete è mediamente più interessante e intrigante della tv. Sinceramente non so se è merito della rete o demerito della tv.
O forse c'è gente che tromba meno e c'è gente che usa più tecnologia, i fatti avvengono contemporaneamente ma non hanno relazioni di causa ed effetto.
Suppore che due funzioni (il quanto tromba la gente in funzione del tempo e quanto usa la tecnologia, sempre in funzione del tempo) che hanno andadmenti facilmente rapportabili siano necessariamente in relazione ci porta ad osservazioni della stessa faciloneria già sufficientemente derisa da Handerson nei suoi dogmi del pastafarianesimo (in particolare quello in cui mette in relazione il numero dei pirati con la temperatura globale).

osservazione 3: perché si deve sempre denigrare quello che non "ci appartiene"? Sì perché era un denigrare. Si sentiva, riallacciandosi all'osservazione 1, che i giudizi erano dati con quella superiorità di chi sente il proprio modello intrinsecamente migliore (ah, io trombo 3 volte al giorno e tu una volta ogni 3 mesi, sfigato!).  Sentire queste persone che in cerchio parlano della rete e del loro modo di viverla, rapportandola a quando erano giovani loro, a come piace vivere a loro....mi da un senso come di....gente che non riesce a capire che non tutti sono a loro agio in tutte le situazioni, non tutto è idoneo per tutti e che quindi anche se loro non riescono "a vivere" la rete in modo caldo, non significa che sia necessariamente fredda per tutti.

Perché in sei persone non riuscivano ad avere una opinione "diversa"? Perché sono caduti tutti nel solito luogo comune di condannare la tecnologia e i modi di vivere nuovi/diversi?

Vado oltre: se i nostri "vecchietti" (che comunque erano dai 30 in su, quindi non giovincelli, ma neppure chissà che) non riescono neppure a capire il modo di vivere delle nuove generazioni (oltretutto le persone viste nei servizi erano tutte apparentemente over 30) e non riescono a pensare che la loro scala di apprezzamento non è necessariamente l'unica possibile né l'unica "giusta" neppure rapportandola a quella di chi hanno vicino, quanto ci vorrà perché questa gente, al di là dello snobbismo al contrario, possa accettare una cultura realmente diversa?
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24 ottobre 2010

Mondo convenienza? Anche no

Un mesetto fa siamo andati a comprare la cameretta nuova per le bimbe da Mondoconenienza. Bell'assortimento, tante scelte, venditori più o meno capaci, ma comunque convincenti. Scegliamo, paghiamo l'acconto. Consegna nella settimana che parte dal 25 (domani). Saldo alla consegna, effettuabile con contanti (1400 euro in contanti? mah, evitabile), forse con assegno, con bonifico eseguito almeno 10 gg prima della settimana della consegna.
Sono tecnologico e non mi piace tenere 1500 euro in contanti, bonifico. Ovviamente arrivo all'ultimo e pago il 15, ossia non 'almeno', ma 'esattamete' 10 gg prima della consegna (presunta). Giovedi 21 mi chiamano e mi chiedono se va bene la consegna il 24. Fico, un giorno d'anticipo.
"Certo, ma ho pagato con bonifico venerdì scorso, non so se lo vedete già".
"Ah, aspetti che controllo...no, non lo vedo, ma le mie colleghe mi dicono che è normale, perchè è troppo presto. Non c'è problema comunque, se a lei va bene domenica..."
"Sì Sì, benissimo".
"Ok, allora riceverà domani un sms con la conferma del giorno e  l'orario della consegna"

Fico, non solo in anticipo, ma essendo di domenica niente giorno di ferie per vedere gli operai montare la cameretta! Venerdì arriva la conferma.

Domenica arrivano gli operai.
"Bene, allora come salda?"
"ho detto al telefono che ho già saldato via bonifico"
"ah, non ci risulta, aspetti che chiamiamo". E intanto iniziano a scaricare e montare.

Un'ora dopo, dopo qualche telefonata e a strutture già parzialmente montate arriva la notizia bomba: "Smontate e portate indietro".

Eh?!?!? Litigata al telefono, inutile, con un tizio di mondoconvenienza che fra le varie ragioni adduce il fatto che non potrebbe rilasciarmi lo scontrino per la consegna....
Smontano e portano via.

Sono andati da poco, ma ci hanno messo 40 minuti buoni a smontare tutto. Sono allibito. Sono ancora un po' confuso, sicuramente arrabbiato.
Hanno deciso loro la data di consegna, li ho avvisati io Giovedì del bonifico, hanno detto loro che andava bene. Sono veramente colpito.

Dov'è la convenienza? Io dovrò vivere accampato per dei giorni in più, avevo sistemato tutte le mie attività in modo che collimassero con questa nuova notizia, adesso dovrò prendere una giornata di ferie in settimana che ormai sapevo (o meglio credevo) di non dover prendere...

Loro in definitiva ci perdono quanto me, tenendo fuori 3 operai la domenica per una consegna che poi dovranno rifare. Dilettantismo, questo credo che sia. Mancanza di organizzazione, incapacità gestionale...non lo so. Sicuramente un'esperienza negative come raramente (ed è un eufemismo) mi era capitato in vita mia, da non ripetere e sicuramente da non consigliare a nessuno.
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6 ottobre 2010

isn't it ironic?

Resto sempre profondamente colpito dalla risonanza data dalla stampa italiana alle opinioni della Chiesa...
Uno, provo astio e sdegno per qualunque posizione religiosa che non sia quella del missionario.
Due, nello specifico mi sembra che gente disposta ad accettare una Maria ingravidata dallo Spirito Santo (???) sia in una posizione ridicola per giudicare sull'accettabilità o meno della fecondazione medica.
Tre, in democrazia difenderò fino alla morte il diritto di chiunque a sparare cazzate o bestemmie (sia su un campo di calcio, sia nella casa del grande fratello, sia il PDC in barzelletta) - basta poi... come dire? - avere abbastanza cervello per pensare?
O no?
Enjoy,
JJ


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4 ottobre 2010

lo dico?

Si, lo dico... c'è qualcosa che ha reso più difficile il mio (nostro) emigrare, e sono gli affetti, le persone.

Mi (ci) mancate!

Enjoy,
JJ


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27 settembre 2010

Svuotato

Ci sono periodi in cui c'è un sacco da fare. Lavoro, lavoro, casa, cibo, sonno lavoro, lavoro, impegni vari, famiglia, sonno, cibo, lavoro. L'ho già scritto "lavoro"? Beh, anche quello.

A volte è entusiasmante, perché il lavoro, quello bello, anche quando è troppo, per un periodo non eccessivamente lungo può essere costruttivo, interessante, coinvolgente: uno strumento di crescita interiore. Ti stanca a livello tale da lasciarti senza energie, ma è un'assenza di energie positiva, come quando si è fisicamente stanchi dopo una bella gita, che ti ha spossato totalmente, ma in cambio ti ha lasciato addosso una nuova ricchezza di spirito.

Questa non è una di quelle volte.

Ci sono volte in cui il lavoro è travolgente e invadente, ti assorbe totalmente, senza stressare più di tanto, perché a volte è importante svuotarsi la testa di tutto per far spazio a una sola cosa, estranea a sé. Non hai più il tempo di fare nulla e questo ti dispiace, ma tanto sai che passerà e ti godi l'assenza di altre questioni (con qualche pezza per non fare andare a rotoli tutto il resto).

A volte è così, ma non questa.

Ci sono altre volte in cui il lavoro è annichilente, ti distrugge e ti calpesta a tal punto da lasciarti piatto, come un foglio di carta velina. Avresti mille cose da fare (o mille argomenti di cui scrivere), ma non ce la fai, perché non riesci più a mettere a fuoco. Non è una questione di tempo, non è una questione di energie, è che dentro hai solo un vortice nero e caotico in cui sai di non poter riuscire a mettere ordine.

Ecco, questa è una di quelle volte.

Speriamo che passi in fretta.
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22 settembre 2010

Rom, Lussemburgo, Francia...





Lascio passare un po prima di affrontare questo argomento, per avere il tempo di digerire gli eventi e farmi un'idea ... equilibrata.
Premetto che non amo gli zingari e che quindi il loro rimpatrio mi lascia umanamente indifferente.
Aggiungo anche che sono convinto al 100% che Sarkozy abbia colto la palla al balzo per recuperare qualche punto in un momento nel quale, anche solo dieci anni fa, i francesi avrebbero preteso le sue dimissioni per l'affaire Bettencourt.
Infatti, 400.000 nomadi, sparsi su un territorio grande come la Francia (appunto), devono rappresentare - al massimo - un problema locale (furti, igiene, schiavitù minorile, forse sequestro minorile). Stop. Deve finire qui il discorso.
L'intervento di Sarkozy è già un abuso, perché provare ad applicare logiche nazionali a problemi locali crea più danni: la presenza di campi nomadi nella periferia di Parigi può rappresentare un problema che magari non pone l'accampamento del re e della regina in Camargue... dove anzi fanno parte del folclore locale.
Da emigrante capisco anche il discorso sull'integrazione (che allora deve valere anche per i mussulmani praticanti dei ghetti)... e quindi il rimpatrio (che pure non condivido).
Stendo un velo pietoso sul sostegno di Mr.B., giunto alle nostre orecchie come ridicolo e quasi delegittimante; mi soffermo invece sulle parole di quella ******* del commissario europeo che dal pulpito lussemburghese paragonava il gesto come una deportazione nazista.
Dubito che i nazisti riportassero ebrei, zingari, gay, oppositori politici o innocenti pescati a caso ai loro paesi di origine con voli di linea; i treni erano equipaggiati con vagoni bestiame, si viaggiava in piedi ed al buio, senza cesso, ed il capolinea non era minimamente paragonabile ad un paese (so called civile) appena entrato nella comunità europea.
(forse invece mi dovrei porre domande sulla presenza in Europa del Lussemburgo stesso - visto il suo regime fiscale quantomeno bizzarro?)
Restano irrisolti tutti i problemi:
rimpatriare (anche fossero) tutti i Roma non diminuirà la disoccupazione, non migliorerà i servizi di una nazione, non salverà le pensioni e solo nella migliore delle ipotesi potrà migliorare il quotidiano di qualche quartiere.
Sarkozy ed il commissario europeo, da politici navigati, non perdono occasione per distrarre l'attenzione dai problemi, usando la pelle di altri esseri umani.
Questo si, umanamente, mi tocca.

Almeno quanto l'addio a Sbirulino.

Enjoy,
JJ

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26 agosto 2010

memento


Potrei trovarmi in vacanza, ovunque in Italia.
Per quanto mi abbia sempre attirato la vita al mare, il luogo ha rappresentato un peso marginale nella scelta di emigrare (diciamo che la foto rappresenta bene il peso dato alla destinazione finale, tra le alternative possibili).
Ho un nuovo progetto, cliente italiano, che mi permette di relazionarmi alla nostra sede italiana.
Mi è bastata una riunione di un'ora per farmi ricordare, punto per punto, tutto quello che nella mia testa sbiadiva accanto al colore ed il calore dell'Italia che rivorrei: i motivi che, professionalmente mi hanno spinto lontano.
Pochi giri di parole, me ne sono andato per soldi (non palate, sempre working class mi considero)... e me ne sono andato per dimenticare:
  • quella disorganizzazione metodica,
  • quel voglio tutto per ieri senza averti mai chiesto nulla,
  • per non fare più la bella figura dello stupido eroe committed to grow (senza ritorno),
  • per uscire dalla logica del commerciale che non vuole farti fatturare perché (vedi sopra) 'non ti ho mai chiesto nulla' ma che poi si prende tutto, merito e premi...

Forse è il caso di chiedere scusa se qualcuno può risentire fastidio alle mie parole, ma tra la Tim, Cossiga, il governo, la guerra civile per la tessera del tifoso (ma non per il malgoverno), bersani (chi???), il corriere che fa passare per eroe quel parassita e la mia personalissima microstoria ... beh, ecco, mi sono emozionato ed in mancanza di agopuntura avevo bisogno di sfogarmi!

:-P

Enjoy,
JJ

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25 agosto 2010

Martedì

Due martedì fa, al ritorno dalla mia giornata lavorativa, la mia fida bicicletta non era lì ad aspettarmi. Non era legata al parcheggio delle bici della metropolitana. Nè lei, nè il lucchetto, nè la catena.

Martedì scorso, ieri, all'inizio della mia giornata lavorativa, il mio fido portatile era invece con me, non altrettanto posso dire del suo hard disk. Oddio, non che non ci fosse...semplicemente si rifiutava di farsi leggere per l'avvio.

Martedì prossimo potrei essere, con la mia fidata auto, di ritorno da una breve vacanza con le mie due principesse. Spero di non essere entrato in un turbine di "sfiga del martedì": non vorrei trovarmi in coda.
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23 agosto 2010

Ad Personam

Se fosse vero che le battaglie sulle riforme ad personam (processo breve, ddl intercettazioni, lodo Alfano, ecc...) sono in realtà battaglie di civiltà, scatenate da fatti reali, ma pensate negli interessi delle persone, non mi piacerebbero comunque.

Non mi piacerebbero, ma riuscirei a rispettare chi le propone, così come riesco a rispettare idee totalmente diverse dalle mie, anche quando sono in aperto contrasto, come si addice ad una persona adulta.

Come si ottiene credibilità sui queste riforme? -Non è difficile, basterebbe che il presidente del consiglio, svestisse i panni del bersaglio/vittima, di chi cioè subisce una minaccia e si fa comandare dall'istinto di sopravvivenza sopra tutto e tutti, oltre ogni ragionevole dubbio, e vestisse quelli dell'uomo di stato (chi ha detto martire per la libertà? dai non esageriamo con le affinità divine). Basterebbe dire: lodo Alfano e legittimo impedimento validi per tutti e soli i nuovi processi e stop alle intercettazioni e pubblicazioni solo per le indagini non ancora iniziate.

Come dicevo non mi piacerebbero neppure così, ma sarebbero decisamente meno attaccabili. Sarebbe difficile, dargli contro vedendo che non trae vantaggio dalle sue leggi (non per le magagne già a galla, si para per le prossime...).

Forse non serve neppure un grande uomo di stato, basterebbe un po' di decenza. E invece manca. Quando manca completamente la decenza, il termine adatto è uno solo: indecente.
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20 agosto 2010

Riflessioni su ambiente e informazione.

Un po' di tempo fa ho scritto un post dal titolo "Ecologia sempliciotta".

Si trattava di un post forse troppo poco meditato e un po' di pancia, rivolto a tutti quelli che fanno dei rapidi conti su ciò che si vede, la facciata delle cose, e dimenticano che c'è sempre un effetto collaterale, una parte sommersa, per tutte le alternative. C'è un libro intero sia dietro una copertina brutta che dietro una bella, e alla fine del viaggio quello che più dovrebbe aver contato è il libro, non la copertina.

Era uno spunto a mio avviso interessante, che purtroppo non ha attecchito.

Ho appena finito di leggere Il Sentiero Degli Dei, di Wu Ming 2, autore per cui recentemente stravedo. Libro eccezionale, nella forma e nei contenuti, nel senso che ha dei contenuti e delle cose da dire che fanno riflettere. Denuncia ma non sempre a testa bassa. Ne parlerò meglio in un altro post. Qui prendo spunto dal libro per riprendere il post precedente parlando di TAV, che è il fulcro del libro.

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18 agosto 2010

Un po' di politica, economia e altre sciocchezze

Un paio di giorni fa ha fatto scalpore la notizia, dal sapore epocale, del sorpasso del Giappone da parte della Cina in termini di PIL (GDP, per gli anglofoni che vogliono farsi una cultura su internet).

La notizia, come in molti hanno osservato sin da subito, pur essendo epocale non è certo stupefacente. La Cina ha circa 10 volte la popolazione del Giappone e un territorio immensamente più vasto (circa 30 volte).

Cosa c'è di stupefacente nel sorpasso? Era più stupefacente il fatto che non fosse già così. É uno dei simboli delle differenze economiche nel mondo il fatto che non lo fosse.

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17 agosto 2010

back to the village

Oggi ho letto una frase bellissima (di Vittorio Zucconi):
"L'Italia produce il solito, doppio, contraddittorio e schizofrenico sentimento, un desiderio cocente di restare, ignorando il miserabile orrore che la impregna, e un desiderio bruciante di andarsene, per non assistere più al miserabile spettacolo che ogni giorno chi la dovrebbe rappresentare offre, direttamente o indirettamente."

Forse la sparo grossa e fuori luogo, certo è che la morte di Cossiga (mi impietosisco e ne parlo giusto politicamente) mi lascia totalmente indifferente.
Oggi se ne va, con tutte le sue verità non dette (e quelle prontamente smentite), uno dei personaggi più oscuri ed ambigui della storia d'Italia.

Enjoy,
JJ


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16 agosto 2010

Mentivo: è ancora orrore!

Al momento di chiudere il post precedente ero rimasto perplesso ricordando che avevo visto nei mesi passati sia Rec2 che The Orphanage. Due film horror molto diversi fra loro che meritano uno spazio nelle mie rassegne cinematografiche. Ieri mi sono poi ricordato che nella rassegna dei film di questi giorni mi era sfuggito Halloween 2, quello di Rob Zombie, non l'originale e un film di Romero.

Allungare quel post era fuori luogo, quindi eccomi qui a dargli un seguito dopo aver preannunciato che per un po' non ci sarebbe stato.

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13 agosto 2010

Un viaggio nell'orrore

Settimane di vacanze senza ferie per me.  Famiglia in montagna questa settimana e al mare due settimane fa, io a casa da solo.
Ho impiegato quindi il mio tempo in alcune attività altamente costruttive: un'overdose di film horror. Viva il Babau!!

Bien, inizio la mia solita rassegna di recensioni cinematografiche, questa volta rivolta solo agli stomaci forti o aspiranti tali.

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12 agosto 2010

Mi viene il vomito

Poniamo il caso che tu, che stai leggendo, decida di fare la voce grossa con qualcuno.
Sei un personaggio che spacca l'opinione di chi ti conosce, qualcuno ti incensa, qualcuno ti detesta, molti ti accusano, nessuno ha le prove.
Poniamo il caso che dopo aver fatto la voce grossa con quel qualcuno di cui sopra tu decida di calcare la mano per schiacciarlo.
Se quel qualcuno minacciasse di sputtanarti cosa faresti?

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Mezze stagioni

Il detto popolare "non esistono più le mezze stagioni" è sempre in auge, ma....avete guardato fuori dalla finestra?
Cavolo, non è ancora metà Agosto è c'è pioggerella che sembra Ottobre/Novembre, ad aggiungersi alle 2 settimane di pioggia frequente ma discontinua a cavallo fra Luglio e Agosto.  Vabbeh, l'autunno è arrivato prima quest'anno.
Sì, ma a Giugno pareva ancora primavera con il vento, il freddo (si fa per dire, io ero comunque sempre accaldato e in maglietta, ma si sono visti maglioni in metropolitana :S ) e la pioggia.
Se non fosse che l'inverno quest'anno si è difeso più che bene direi che il detto giusto è "ci sono solo le mezze stagioni".

Lo so, sono monotono, lo dico da anni. Ma io ho le prove ;)

Poco male, ho sempre preferito l'autunno all'estate, però....
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11 agosto 2010

Brividi

Brivido 1:



Brivido 2:



Brivido 3:



Emozionante. Una scoperta avvincente, anche se in ritardo di 2 anni...come sempre.
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4 agosto 2010

Approfondimento: è davvero questo il livello?

Come promesso qui eccomi a riportare le ragioni della mia indigniazione rispetto allo spot TIM (non che velone mi abbia lasciato indifferente, anzi..., solo che il buon pdepmcp ha raccolto tutti i punti, come o meglio di quanto avrei potuto fare).

Dello spot incriminato mi hanno colpito (negativamente) nell'ordine:
  1. il prodotto,
  2. la mancanza di originalità,
  3. la società rappresentata,
  4. l'ignoranza,
  5. il machismo.
1. Il prodotto venduto è un piano telefonico che promette, dietro adeguato pagamento, l'accesso ad un certo numero di sms, minuti di telefonate, accesso alla rete. Nessuna controindicazione apparente, tranne che si tratta di pagare per avere qualcosa che normalmente non c'è. Fin qua nulla di male... solo che ragionando, nel paese che vende al mondo più cellulari procapite, mi aspettavo alcuni servizi come consolidati... e no, non smetterò mai di indigniarmi per la pochezza tecnologica del paese, e continuo a pensare che i gestori di telecoms abbiano la loro porca responsabilità in questo, vanno oltre lo sfruttamento del popolino ignorante: lo schiacciano nell'ignoranza non erogando servizi - che ad esempio in Finlandia sono riconosciuti come diritti umani. Nota ancora più dolente, il popolo si emoziona più per eventi calcistici che per l'erogazione di servizi di qualità (certo, non ci si indigna più per i sequestri di alimenti avariati figuriamoci se l'accesso alla rete o costi di telefonia contenuti possono interessare, ma tant'è - la vedo come due punti negativi, entrambi delle colpe);
2. Il clichè DeSica+Tettona (ok, e che tettona, va bene, ma ... anche basta, no?) me lo ricordo dal periodo natalizio in età premasturbale... possibile che venda ancora? E' davvero questo il livello? E' davvero questo il livello della popolazione in grado di muovere (come massa critica) gli affari di una società come TIM? E' davvero questo il livello - campione sommario di popolazione?
3. Cambia il contesto, dalla Milano vincente degli anni ottanta siamo passati alla Roma borghese di questi duemila... vent'anni fallimentari da un punto di vista economico e culturale non sono bastati a modificare i valori? Posso reiterare la domanda all'infinito: è davvero questo il livello?
4. La battuta sul sushi, poi, mi ha disgustato... esagero io, ma davvero non trovo neppure l'innocenza del fattore comico (non trovando io, a monte, in tutto lo spot il fattore comico e ironico), ci vedo solo - per contestualizzare - l'ignoranza coatta venduta per cultura... come la biografia di un calciatore.
5. E come non chiudere con il machismo del maschio italiano che arriva alla festa con una bonazza da competizione e se ne va via con due biondine da battaglia del materasso? Per la serie a me piacciono le donne, non altro! (citazione, indovinate voi chi?)

Enjoy,
JJ
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23 luglio 2010

Le Velone

Nello zapping causato dal vuoto pneumatico di contenuti della nostra televisione, sia essa privata o pubblica comandata da un privato, mi sono imbattuto in quello che non posso che giudicare come fulgido esempio del livello bassisimo di gusto e spessore della nostra cosiddetta civiltà: le Velone.

Come discendente dei primati e di sesso maschile non posso che apprezzare le ragazzine mezze spogliate che ormai dominano il panorama televisivo. Non mi dispiacerei affatto se fossero svestite anche per l'altra metà.

Inutile negare che è il testosterone a parlare, come del resto è lui a dominare una certa percentuale dei miei pensieri e azioni. Mi piace pensare che sia una parte comunque non dominante (marginale? forse anche questo sarebbe troppo) della mia vita.

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15 luglio 2010

REP Italiano, erre e pi!

Giusto settimana scorsa parlando col Rampo concordavamo di come J AX si fosse ripreso il trono del rap made in italy nel 2009, spazzando via tutto e tutti con i suoi 2 dischi, brillanti, taglienti, puntuali, ironici e autoironici. Meno convincente a mio modo di vedere la prova molto soft con Neffa, a nome Due Di Picche, che strappa qualche sorriso, qualche sbadiglio e soprattutto va subito nel dimenticatoio.
Forse non concordiamo sul "a chi" l'ha strappato. Sicuramente era stato latitante per un po'. Per me dal 2006, l'anno di Tradimento, il nuovo fulcro made in italy era diventato Fibra.

Quest'anno torna Marracash, divertente e non scontato (carino l'ultimo singolo, stupido e pesissimo e politicamente impegnato il precedente fino a qui tutto bene), deve ancora fare un sacco di strada per poter competere ai livelli di Ax e Fibra. Anzi, diciamocelo pure, probabilmente non arriverà mai, pur non essendo privo di spunti interessanti, che a sprazzi sono decisamente brillanti.

Proprio ierisse sono andato ad un suo concerto. Per me è stata la prima volta ad un concerto di un rapper "commerciale" intendendo con questo fuori dai circuiti dal rap politico (Assalti frontali o 99 Posse, per intenderci), con l'unica eccezione, 15 anni fa, di Frankie. La prima volta comunque a un concerto con solo base. Ero curioso di vedere che gente c'era, che tipo di rendimento avrebbe avuto live una musica così. Avevo un sacco di domande. Ho avuto un sacco di risposte.
Pubblico sui 20 anni, circa, con qualche rarissima punta in giù sino a un minimo di 12-13 e più frequenti cali vero i 16, e qualche punta in sù verso i quasi 30 (pochissimi) o verso i 23-24. Io ero un fuori quota.
Sono rimasto colpito anche dal fan medio, mi aspettavo mandrie di ragazzini vestiti da rapper, ho trovato mandrie di ragazzini sì, ma abbastanza canonici, una minoranza in "divisa" e una netta maggioranza di ragazze in tiro (vestitino e tacchi, trucco a volte con mano decisa).
Il concerto ha reso. Il fatto di essere il concerto di presentazione del nuovo disco e a milano ha permesso la presenza on stage a fasi alterne della Dogo gang (15 persone) e di JAX (cappellino con visiera tirato giù, occhiali da sole, sigaretta o canna e microfono in una mano, birra nell'altra).

Mi aspettavo inoltre un pubblico dell'ultim'ora, che conosceva i singoli forse null'altro. Sono rimasto colpito invece di trovare un pubblico che ha accolto con molta più energia i pezzi migliori del primo disco rispetto ai singoloni videomuniti (per intenderci 'Sì Sì Con La Testa' ha spazzato via Badabum Cha Cha). Ancora più colpito che uno dei pezzi insieme al club Dogo sia stato cantato interamente dal pubblico con solo pochi controcanti dal palco. Sorte simile per 'Popolare', che ha chiuso il concerto.


Ho trovato, con piacere, un mondo diverso da come me lo aspettavo. 


Ora però l'attesa per il rap italiano è tutta per il vero contendente al trono, in uscita a breve con un "web-album", disco scaricabile gratuitamente dal suo sito, e il 7 settembre con il nuovo disco, il 5° in 5 anni, "Controcultura".
Parlo di Fabri Fibra, ovviamente, che dopo essere ricomparso dopo un po' di silenzio discografico in un pezzo dei Crookers (chi?), sia in versione pesa che più commerciale, ha già iniziato pubblicato commerciale e quorum come anticipi del web album, intitolato appunto quorum.
Scena attiva, insomma. Eppure vecchia, tutti over 30. Per il momento intoccata dall'aria di ringiovanimento che sta sconvolgendo la scena musicale italiana con un effetto realmente inedito. 


Per ora mi accontento..aspettando settembre ;) 
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14 luglio 2010

Sessismo

Da 3 mesi circa lavoro per (consulente di fornitore) la società di servizi infornatici di un gruppo bancario. Come nella mia precedente e brevissima esperienza nel settore, lontano dagli sportelli e dalla finanza vera e propria non c'è grande obbligo di abbigliamento, tanto che gli unici incravattati sono gli accenturini, che si sfottono anche un po' da soli per questo.

Però.
Sì c'è un però, ieri mi hanno detto che per qualche norma comportamentale almeno i dipendenti (ma credo anche io) maschi non possono indossare calzoni corti o scarpe aperte. Abbastanza normale in ambiente lavorativo, ma....e la parità dei sessi??!?

Dai diciamoci le cose chiaramente, se l'impiegata media si veste un po' meno (o si spoglia un po' di più) l'ufficio è generalmente più felice, se a farlo è l'impiegato medio l'ufficio è generalmente più schifato. Lo ammetto senza indugio che anche io, con le dovute eccezioni e i necessari distinguo e secondo una molto ripida scala di apprezzamento, sono generalmente felice e positivamente suscettibile allo spogliarsi delle donzelle dell'ufficio e non altrettanto quando sono altri maschi a farlo.
Ma questo è sessismo. Non era quello che stavamo combattendo con la parità dei sessi ecc....?

Ho caldo! Voglio poter venire anche io in ufficio in bermuda e sandali!
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13 luglio 2010

Ma porc...

Domenica mi sono svegliato con il mal di testa. Fatto già di per sè fastidioso, è stato solo il preludio a una 2 giorni e mezzo di sterco. Piscina, pappa @home, sbatti casalinghi, finalmente riesco a chiudere 1 attimo gli occhi pure io e la Gaia inizia a chiamare....15 minuti di sonno. FATICA!!!

Caldo, mal di testa, topa in sonno comatoso, si sveglia anche la Fofi, fuori a prendere un gelatino (per loro) e un frullatino per me che non apprezzo molto il gelato.
La bimba Gaia vuole la granita invece del gelato, chiedo alla Fofi se anche lei vuole la granita, sapendo che la risposta è sì, perchè vuole quello che vuole la sorella. Ma la risposta verbale è no, con tanto di conferma e riconferma su carta da bollo. Vabbeh, allora 1 granita 1 gelato per bambini e un frullato..."voglio granita". Ma porc...hai voluto il gelato adesso mangi quello, la granita è della Gaia. Mezzo capriccio, mezzo blocco a guardare il vuoto. Vabbeh, dai assaggia il frullato che magari ti piace. Le piace. Risultato il gelato tocca a me che ero l'unico a non averlo mai voluto. Cheppa.

Ritorno a casa, mal di testa sempra presente. Mal di pancia. Vomitino. Azz...ci prepariamo e andiamo da amici a vedere la finale dei mondiali.

La Fofi decide che è stanca e per tutta la partita chiede di tornare a casa. Alla fine la porto io alla fine del 2° tempo. Prendiamo la bici di Lucia, seggiolino munita, incastrata a salsiccia fra le altre 2 e chiusa da ben 2 lucchetti. Evitiamo la pioggia...o meglio la evita lei con il corpo del papà che le fa da scudo e io nel minuto che mi serve ad aprire il box portare dentro la bici e chiudere me ne prendo un sacco.Grrrr.

Segna la Spagna. Merd: io tifo Olanda. E in particolare sono infastidito dalla Spagna: non simpatizzo in generale e disprezzo a questi mondiali. La mezza idea che si siano "comprati" i mondiali non mi lascia. Magari non comprati nel senso canonico dei soldi o dei favori equivalenti, questo non penso, ma più nel senso della pressione psicologica creata sugli arbitri. Sì perchè quella partita doveva finire in 10 contro 9 con 7 ammoniti per parte, invece gli ammoniti in partita sono solo olandesi, quelli spagoli sono degli ultimi 10 min dopo il gol. Per non parlare della partita col Portogallo, che se fossi stato Cristiano Ronaldo altro che uno scararcchio davanti alla telecamera....vabbeh, va, cambiamo argomento che mi fa innervosire.

Tornano anche Lucia e Gaia, che hanno approfittato di un passaggio per evitare di inzupparsi e hanno lasciato dagli amici la bici di Gaia e la mia.

Letto. Nanna, 3 del mattino, cesso. Cavolo, a spruzzo. Il vomitino non era isolato, era l'inizio di una crisi dell'apparato digerente che allora era in alto e adesso è in basso. Notte sul cesso. Mattina a casa malato, spossato e ancora sul cesso. Sera sale la febbre. 20 minuti di vomitata, cala la febbre, crollo. Peccato che ci fosse il concerto dei Baroness al magnolia. Ma putt....

Bene, martedì devo andare a lavoro, se no succede un casino. Me ne starei volentieri a letto, causa spossatezza, ma ormai sono guarito. Come al solito accompagno bimba Gaia alla scuola estiva. Ma non abbiamo le bici. Acc.
Andiamo a piedi dagli amici, che sono di strada, nel mentre mi rendo conto di aver dimenticato la seconda catena nel box.
Riflessioni sulle implicazioni.
Imprecazioni per le implicazioni.
Accettazione delle implicazioni.
Arriviamo, prendiamo tutto, mentre io fatico a fare tutto, completamente privo di energie vitali. Alla mia bici è caduta la catena. Cow the shit, Rocco! E adesso?
Riflessioni sulle implicazioni.  
Imprecazioni per le implicazioni. 
Accettazione delle implicazioni.
Lei in bici io a piedi. Sbattissimo. Arriviamo al centro estivo. La Maura è sempre un belvedere, ma oggi preferirei un letto. Da solo, intendo. Proseguo. Arrivo ormai madido di sudore e morto per lo sforzo sino alla metropolitana.
Niente aria condizionata sulla gialla. Vabbeh, ci sono abituato, è quasi sempre così.
Spossatezza. Sudore.
Treno nuovo sulla rossa ugale aria condizionata. Fiko. Spenta. Merda.
Spenta ma non rotta, perchè a Rovereto si accende. Io scendo fra 3 fermate. La beffa.

Eccomi al lavoro. E subito iniziano gli sbatti. Non mi sono ancora seduto e già i problemi mi inseguono. Ah, beata routine.... 

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9 luglio 2010

Roba da NERD!

Mi rendo conto che chi, come me, può apprezzare e gioire di cose del genere, sia ormai allo stadio terminale di informatichite acuta.

So quindi che farei una figura migliore a tacere e non pubblicare certe cose, che mi catalogano indiscutibilmente nella categoria dei nerd.

So anche che alcuni dei lettori/autori di questo blog sono ridotti male quanto me, forse peggio (spero per loro di no). Per questo abbandono la decenza e pubblico.

Il gioco è fare un programma che canti la canzone delle 99 bottiglie di birra, il cui testo è visibile qui.

Queste sono delle soluzioni che non stento a definire eccezionali!


Soluzione "bottiglie"

Soluzione "bottiglia"

Grandiosi.
Grazie a tutti i perl monks (e simili) di esistere e rendere questo mondo un po' più bello...
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4 luglio 2010

le mirabolanti avventure di JJ





Tutto ha inizio con il gol del Brasile all'Olanda, si va verso un facile tre-a-zero: in 10 minuti gol annullato, gol segnato ed un dominio totale; inutile stare in ufficio ancora, prendo il treno e con un po di fortuna sono a casa per il secondo tempo.
Treno, affanno, freddo, ..., un colpo di caldo, magari un Martini con oliva può aiutare, 'dolce metà, andiamo a fare un aperitivo?', 'signore qual'è il suo problema?', 'affanno, male, freddo', 'certo si capisco, hm hm, si, un Martini con oliva può aiutare', 'lo prendo direttamente in vena', 'si certo, mi dia il braccio', 'ecco',
'D O L O R E'
' l'oliva l'ha snocciolata signore?', 'cazzo no, dovevo?', 'si bè, ora sta nella cistifelia', 'ah, cistichè?', 'non si preoccupi, è inutile, fa calcoli, si ottura, imputridisce e provoca epatite', 'sigh', 'ecco si stia buono, un'altro Martini?'
D+3, sempre Martini nel braccio, niente olive però, recupero lucidità e fortunatamente il segnale dati è stabile; la prima esperienza, per me, in un pronto soccorso francese, solo per il fatto che qua (a Nizza), non esiste la sala d'aspetto, ringrazio.
Ora attendo l'eliminazione della cisticosa, e senza visite, mi annoio.
Enjoy (voi che potete),
JJ


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2 luglio 2010

2010 di letture

Quest'anno è l'anno della riscossa per la mia vita letteraria. Complice il viaggio in metropolitana per andare a lavorare, ma anche una certa voglia di rimettermi a leggere, sto accumulando una bella pignetta di libri letti durante l'anno.
Dei primi che ho letto ( L'Amuleto di Samarcanda, primo della trilogia di Bartimeus, Black Flag e una roba sui Maya) ho già scritto in qualche post passato; proseguo quindi con la mia rassegna letteraria personale:

Ho letto il secondo (L'Occhio Del Golem) e il terzo (La Porta Di Tolomeo) della trilogia di Bartimeus. Se L'Occhio del Golem non mi ha emozionato perché svia un po' dall'asse portante della storia e viene tirato un po' troppo per le lunghe, l'ultimo mi ha letteralmente esaltato! L'ho finito da troppo poco per poter essere obiettivo, ma sicuramente la trilogia nel suo complesso si posizione fra le migliori opere fantasy che abbia mai letto! Il tutto arricchito anche da un finale che soddisfa in pieno, chiudendo la lunga storia come meglio non si poteva. grande.

Per restare in tema fantasy ho iniziato un'altra trilogia, tornando a un vecchio amore, la coppia Weiss Hickman che tante emozioni mi aveva regalato in passato. Il primo libro di questa trilogia si chiama I Draghi Del Sole Morente. Che dire, è scritto bene, ha molti contatti che le 2 trilogie di dragonlance con cui avevo iniziato ad apprezzarli, ma se ne distacca in modo da non essere troppo legato ai personaggi. La storia c'è, e questo è un bene, la divisione in trilogia, almeno per ora, è un artificio fastidioso: il primo libro non finisce, così come il secondo non inizia. Se la trilogia di Bartimeus è composta da tre storie separate, che però sono collegate fra loro, rendendo giustizia al senso di trilogia, qui siamo di fronte a un unico romanzo pubblicato in 3 parti con 3 titoli diversi. Peccato. Comunque storia tradizionale, ambientazione anche (è sempre Krynn, per chi conosce la coppia di autori), nulla di stupefacente, ma comunque piacevole e senza troppo gusto di trito e ritrito.

Nel mentre c'è stato un secondo tentativo di entrare nel mondo di Evangelisti con il primo libro della saga di Eymerich: Nicolas Eymerich, inquisitore. Che dire, il libro è carino, sicuramente c'è una ottima intuizione su come strutturare la storia, ma resta un po'....sterile. Non so, è un libro che consiglierei più per la strana idea di alternare i capitoli in modo da seguire 3 storie contemporaneamente: la prima, quella dell'inquisitore, ambientata nel XIV secolo, che ricorre un capitolo sì e uno no, le altre 2 ambientate una ai giorni nostri una nel futuro (2100 o giù di lì), che ricorrono un capitolo ogni 4. Interessante. Peccato che questo medesimo approccio lo avessi visto in Black Flag e ciò mi fa pensare che Evangelisti si sia seduto su uno stile narrativo ripetendo se stesso.

Non ricordo come si è piazzato in sequenza, ma ho letto anche Previsioni Del Tempo, romanzo breve (o racconto lungo) di Wu Ming. L'ho trovato, oggettivamente, deludente. Alcuni passaggi di stile sono strepitosi, ma per lo più il libro è di una pesantezza insostenibile. La storia potrebbe essere interessante, ma almeno quando c'è un messaggio chiaro si potrebbe evitare il finale che lascia un enorme punto di domanda nella testa del lettore. Oh, poi magari è colpa mia che l'ho letto un po' svogliatamente a causa dello stile che spesso mi ha oppresso, ma la storia breve mi è parsa protrarsi troppo a lungo e il finale non chiudere una storia che invece ha avuto un unizio ben chiaro e penso anche un finale ovvio nella testa degli autori. Ma non nella mia.
Peccato, bocciato.


Ho riletto anche il mio romanzo preferito del mio autore preferito, ossia L'enigma Del Solitario di Gaarder. Che dire, si conferma come il mio romanzo preferito del mio autore preferito, o meglio, fra quelli del mio autore preferito...o di uno dei miei autori preferiti. Bah, mi sono ingarbugliato da solo! Una storia un po' strampalata fatta a scatole cinesi che è solo un grande spunto per riflettere sulla vita, su quanto sia straordinario essere al mondo e su quanto sia difficile ma importante non abituarsi al mondo, ma continuare a stupirsi e a fare le domande giuste, sempre.  Forse meno toccante de La Ragazza Delle Arance, ma superiore come scorrevolezza perché non è tirato artificiosamente per le lunghe. Magari un po' pedagogico ma strepitoso: da leggere.

Se ho letto altro, in questo momento non me lo ricordo, quindi per ora chiudo qui, consigliando a tutti gli amanti del buon fantasy la scoperta della trilogia scritta da Stroud (quella di Bartimeus, sì) e di scoprire, per chi non lo conosce, Gaarder, partendo magari proprio da L'Enigma Del Solitario, anche se La Ragazza Delle Arance o In Uno Specchio, In Un Enigma andrebbero bene uguale.

Torno al lavoro, in attesa del viaggio di ritorno in cui potrò leggere un pezzo de I Draghi Della Stella Perduta, secondo libro della trilogia di Weiss-Hickmann, mentre strepito avendo scoperto che Wu Ming 2 ha pubblicato Il Sentiero Degli Dei da solista....
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30 giugno 2010

Letterina aperta per i fan del metallo.

Ma scusa, passi la vita a sopportare chi ti chiede "come fai ad ascoltare quella roba???", con aria di disprezzo e superiorita' (spesso dai) e quando potresti dimostrare di aver imparato che e' quanto meno odioso non rispettare il fatto che qualcun altro si emozioni per motivi diversi dai suoi, cadi miseramente allo stesso livello, dagli stessi pulpiti.

Ho sentito ieri sera che alcuni amici di amici, al concerto degli Slayer (grandi!) ghignavano affermando che erano ben contenti di essersi persi gli Stone temple pilots della sera prima. Per carita', se non fosse stato per rinfaccio a chi invece ci era andato, avrebbe potuto essere anche una affermazione del tutto pluasibile. Ma messa li' era per scherno.
Ma de che? Chiedo io. A parte che penso personalmente che c'e' piu' classe in 4 accordi degli STP che in tutta la carriera discografica dei Manowar, molto a parte, ma perche' non rispettiamo chi ha i brividi per Gigi D'alessio o per Laura Pausini invece di continuare questa cosa del "ma che mmmerd@ ascolti tu!" ancora e ancora?

Dico. Ti piace? Ti emoziona? Buon per te. Le radio fanno passare solo il tuo? Pace, ci sono i CD. Le riviste specializzate.
Onestamente di vedermi gli Overkill su MTV non ne sento il bisogno. Di invertire i rapporti di ascolto? Nemmeno.
Ti emozioni con il mainstream? Con il singolo nuovo di Lady Gaga o dei Negramaro? A me va bene.
Non ti do' ne' torto ne' ragione. L'emozione e' illogica, per definizione.

E perche' questa battaglia allora non la smettiamo? Oh se la percepisco io male, saro' ben contento di farmi aprire gli occhi. Ma a sembra che dire "a me piace il mio e il tuo mi fa schifo" sia diverso dal dire "il tuo fa schifo". Forse e' il solito misunderstanding tra oggettivo e soggettivo. Che pero' con le guerre di religione ha fatto le stragi. O no?
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23 giugno 2010

Cazziato

Stama le mie figlie erano in versione capriccio anti-papà e pro-mamma. Quel capriccio per cui vogliono essere "accudite" e aiutate, ma non da chi può, necessariamente dalla mamma.

"Papà no, mamma!"

Tristezza. Vabbeh, provo a indagare, Gaia mi accende la lampadina "è perché papà c'è poco e vi dedica poco tempo?", "Sì".

Effettivamente nell'ultimo mese la Fofi quando mi vede mi si attacca spesso a koala. Suppongo sia il suo modo di dirmi che ci sono poco.

Certo eravamo abituati bene, prima, adesso siamo semplicemente nello scenario normale. Eppure io mi sento cazziato da loro per la mia assenza, che, inutile dirlo, pesa come un macigno.

Tristezza.
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22 giugno 2010

Fa fiuche'.

Finito l'incubo BW. Due anni per ottenere tre mesi di stipendio, arretrati vari al contorno e il tfr. Due anni per prendere un terzo di quanto spettava. E dall'inps, dalle tasche di mamma previdenza. In un paese dove ci si convoca per la conciliazione, e la controparte datore non si presenta. Dove gli fai ingiunzione di pagamento e lui non paga. Dove gli pignori il conto per dividere tra tutti quello che da solo coprirebbe meta' del tuo credito, e paghi da solo l'avvocato che c'e' riuscito, quando scopri che la sua dichiarazione di fallimento annulla il tutto. Tranne il debito, solo tuo, con il tuo avvocato.
Due anni per inseguire il curatore fallimentare che alla sentenza del fallimento ti dice "dopo", quando tu con lo sguardo lo implori di ricevere i documenti inps dalle tue mani, che almeno si avvia la procedura.
E scopri intanto che quella faccia di c#lo dello stesso datore sorride come un pirl@ su facebook.
Due anni per ricordarti che quando te ne sei andato ti hanno telefonato per chiederti perche' non hai restituito il blocchetto dei buoni pasto, e chi te lo chiede ti deve circa il valore lordo di una saab. Ma entry level, pero'. Eh.

Due anni per restituire agli amici il prestito che ti hanno fatto quando hanno smesso di pagarti. (Chiedo scusa a loro, ma) e' finita.
Che gli venga il bruciaculo a quegli imprenditori di sto ciuffo. E' finita finalmente, almeno questa.
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21 giugno 2010

Non ci sono più i campioni di una volta...




C'è qualcosa di profondamente ironico in questa scena:
si chiama sfortuna, e passa sempre con un sorriso di scherno alla malasorte, che sia la caduta da una giostra oppure fallire 16 occasioni da rete in 90 minuti.

La pollastra nella foto se la tira un sacco perchè lei c'ha qualcosa che noi non abbiamo (a voi decidere cosa), io e dolce metà eravamo impietriti davandi al qarantapollicifullaccadì (nessun riferimento alla nitidezza dei colori), i miei colleghi francesi non osano parlare di calcio, e leggere le dichiarazioni di Lippi (ma perchè queste pippe il lunedì mattina? ma cosa cazzo ci mettono nelle cialde nespresso?) mi fa pensare al culto del Cesare.

Non appena uno, in Italia, ha successo, si instaura uno strano rapporto col popolo osannante che nel giro di poco trasforma il nostro eroe in un capitano coraggioso (fase uno), guida spirituale poi messia (fase due e tre), il ripudio (ma tanto qua comando io, fase quattro), poi appeso a testa in giù in piazzale Loreto (l'unica pacificazione possibile).

Domande? Analogie? Riferimenti ricorsivi?

Enjoy,

SEMdC (aka JJ)
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20 giugno 2010

I più ricchi d'Europa

Entro a gamba tesa su una dichiarazione del PdC:
'Siamo i più ricchi d'Europa' dice lui,
sarà, ma io - nel mio piccolo essere parte e media di ceto medio - penso che quello sporco figlio di p.....a (citazione), avrebbe potuto o dovuto precisare che e perchè, fortune sua, questa ricchezza sia distribuita solo tra pochi fortunati.

Maledetta tastiera francese.
JJ
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18 giugno 2010

Acronimi e filosofia

L'informatica si è evoluta in modo strano.
Centinaia di acronimi l'hanno sempre popolata, rendendo la vita difficile ai non addetti ai lavori, ma non rendendola facile neppure a chi ci vive in mezzo, perché ci sono troppi acronimi e alcuni sono ripetuti in contesti diversi con significati diversi. Delirio.


In qualche momento di questo gioco di follia collettiva sono arrivati anche gli acronimi ricorsivi, perché visto che era già una giungla intricata, perché non provare a farla diventare un mega parco giochi per nerd?!?


In un altro momento si è iniziato a fare anche filosofia informatica per acronimi. In questo modo sono nati 2 principi interessanti che mi piace portarmi dietro come compagni di viaggio nella mia carriera, sempre meno brillante (e non certo per causa mia), di programmatore.


Due, dicevo: KISS e DRY. Il primo è una filosofia di vita, più che informatica, e significa Keep It Simple, Stupid.
Riporto da wikipedia: "The KISS principle states that simplicity should be a key goal in design, and that unnecessary complexity should be avoided."
Il problema di questo principio è che è espresso da nerd per nerd, mentre dovrebbe essere un principio generale ed inalienabile della vita di tutti i giorni.


I pipponi sono divertenti, quando sono fatti per il gusto di farli, tutti gli altri scopi andrebbero evitati.


L'altro, DRY, sta per Don't Repeat Yourself. Non ripeterti. Non è che siamo tutti Paganini, il significato è un po' diverso: la verità deve restare coesa, non sparpagliata in più punti, se questi rischiano di andare alla deriva sino a contraddirsi fra di loro. In informatica è un principio fondamentale, troppo spesso dimenticato. Se chi ci lavora lo infrange troppo spesso, non stupisce certo che il nostro governo lo ignori completamente.


Giusto per non lasciare questo parallelismo con la nostra disastrata vita politica abbandonato nel nulla, a proposito di KISS, pare che Antoine de Saint-Exupéry abbia detto (non so in che lingua in originale, quindi bisogna accontentarsi dell'inglese) "It seems that perfection is reached not when there is nothing left to add, but when there is nothing left to take away", che suona più o meno così: la perfezione non si raggiunge quando non c'è più nulla da aggiungere, ma piuttosto quando non c'è altro che si possa togliere.
Ecco, guardando il nostro parlamento, in relazione a chi c'è seduto, lo vedo drammaticamente lontano dalla perfezione...





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16 giugno 2010

About Lutz

Avrei dovuto scrivere, tristemente, che Luttazzi copia i grandi della satira. Lo scrivono tutti e dovevo scriverlo anch'io che ritengo Luttazzi un genio da anni.
Invece posso scrivere felicemente che la sua genialita' mi ha ancora sorpreso. Non solo le citazioni sono una caccia al tesoro annunciata da lui stesso anni fa,
non solo sono uno strumento di difesa da chi gli dice che non pubblica satira, sono anche terreno su cui ha lavorato seguendo le sue teorie del far ridere. E c'e' riuscito.
Sono felice di poterlo scrivere. Sono amareggiato dal fatto che al grande pubblico arrivera' solo la prima parte della storia, l'accusa a caratteri cubitali.
Ma in fondo, appartenere alla minoranza che va oltre (e' cosi'?) da' comunque intime soddisfazioni.

Rampo
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Corrente Alternata

Ed eccomi qua a rompere gli indugi.
Mi scuso per il pallido copia incolla dal mio blog per l'esordio su queste frequenze, ma l'occasione é stata troppo ghiotta!
Buona lettura!





Di quanto la scena musicale milanese mi manchi ho giá accennato parecchie volte, senza mai approfondire il soggetto e limitandomi a leggere, invidioso, le recensioni scritte qua, dal mio amico ed ospite pdepmcp, dei concerti di gruppi dai nomi improbabili (e che pure avrei visto volentieri, magari a cominciare proprio dagli Isis).

Del resto la Costa Azzurra non rappresenta certo la meta ideale per certi gruppi di metal estremo, quindi resto attento ai manifesti, aspettando sempre qualcosa di interessante per placare la mia sete musicale.

Capita quindi, come Vasco a S.Siro, che a metá giugno vi sia sempre un grosso evento, e dopo Madonna e U2 (a gratis ci andrei per vedere entrambi, ma dover pagare certe cifre...) ecco apparire gli AC/DC. All'alba dei miei anta, sposato, padre di famiglia, ci penso - guardo la mia carta d'identitá, su wiki verifico l'etá media del gruppo, e complice la voglia di dolce metá di farmi un bel regalo di compleanno concludo che una volta nella vita, questi vanno visti.

Il tempo uggioso e grigio milano contribuisce a risvegliare istinti ormai addormentati da troppo tempo, odore di fango, birra annacquata, eccitazione e magliette nere. Entrando nello stadio mi fa un certo effetto contare non meno di 4 generazioni presenti all'evento, ed ancora di piú realizzare che faccio parte della generazione dei padri di famiglia (ho visto anche nonni). Prima brutta sorpresa, il campo fangoso é stato diviso in due, per pogare sotto il palco bisogna pagare il doppio di quanto ho pagato io... e male, molto male, realizzo in fretta che il pubblico presente al mio primo concerto all'estero (!!!) sará molto freddino (complice il meteo citato sopra?).
Niente pogo, il mio fisico ringrazia - il mio fegato un po meno vista la facilitá a cenare con sola birra; fanculo poi ad ogni velleitá di metal estremo o scena underground, si tratta di puro, semplice e quasi incontaminato rhythm and blues, ma tant'é, questo passa il convento.
Primo gruppo, passato per metal (!!!), Killing Machine, residuato bellico di scarti provvenienti da grupponi anni 90/00 (Slayer, Stratovarious, Temple of Brutality), sguazzano nella loro freddezza e mediocritá senza aggiungere nulla di veramente brutto da ricordare, gli orari sono precisi e funziona tutto come un orologio svizzero. Seconda sorpresa (tutto sommato positiva) la presenza di Slash col suo gruppo a supporto. Sorvolo sul nuovo per non rovinarmi il ricordo di un eroe ridottosi a suonare 5 cover di se stesso su un'ora di concerto. Certo le melodie sono indimenticabili, la sua presenza pone un peso massimo su quel palco, Night-train, Rocket Queen, Civil War, Sweet Child o'Mine - Paradise City ... grandissime canzoni, ed il gruppo esegue diligentemente il compitino imposto dal leader, e basta questo per farmi emozionare!
Il tempo di una sorsata di jack's, offertoci da gente conosciuta sul posto (italiani - ovviamente, gli unici a scaldarsi per davvero ed a prendere il concerto come una festa... per il resto certi musoni...) che puntualissimi gli ACDC attaccano, un paio di canzoni dal nuovo disco per poi passare ai grandi cavalli di battalglia, piove a dirotto, Angus Young si ritrova in poco tempo in boxer e chitarra, fradicio e piegato in due, con le sembianze di Gollum a trascinare questo gruppo di vecchietti in un concerto di altri tempi, fatto di chitarra pesante, suoni distorti, sporchi, voce rauca ed urlata, fuochi d'artificio ed accelerazioni improvvise, Back in Black per togliersi subito il pensiero, the Jack (e tette al vento assortite). Le canzoni piú recenti rallentano appena il ritmo per farmi respirare, il mio fisico ringrazia ancora, la pioggia battente mi riporta indietro al Brianteo ci sono gli Slayer, due anni dopo a Bologna - Lombardo fa capolino e saluta al suo rientro dietro la batteria, si accellera Thunder-Thunder-Thunderstruck! Ed ancora Dirty Deeds Done Dirt Cheap, i vecchietti tengono la scena, sono degli animali - Hell Ain't a Bad Place To Be, la campana suona a morto, erano i Black Sabbath, poco prima i Pantera ci avevano riscaldato per bene, Hells Bells, You Shock Me All Night Long come quando Bruce Dickinson annunció un concerto sui soli primi 4 dischi, che serata! - vi prego pietá non ce la faccio piú ho una certa etá - il buon pelato urla da sotto il palco 'BASTA!' ai Metallica che attaccavano Battery, ma loro suonavano da 3 ore, e noi da 12 eravamo al gods of metal (nel parcheggio del forum in giugno, a Milano); questi suonano da 90 minuti ed io sono quasi a pezzi, ricordi che riemergono assieme al puzzo di vomito, capelli strappati e umano sudato - i bassi che fanno vibrare il diaframma, le orecchie che fischiano, Highway to Hell di nuovo a saltare - by moonlight we ride - ten thousand side by side - la moonlight la immagino sopra le nuvole, sotto c'é un acquazzone che si adatterebbe meglio alla pesantezza dei Katatonia mentre quella voce rauca ed i riff rockeggianti mi fanno eco al vocione di Lars Goran Petrov sperduti in mezzo alla bassa pavese; For Those About to Rock - questa melodia non é ancora un  ricordo, gli applausi, le urla del pubblico, sono sudato, fradico, il vento mi appiccica addosso la mantellina plastificata - we salute you - sono senza voce - for those about to rock - é finito, é solo un concerto mi ripeto - we salute you... ed ecco cosa mi manca veramente di Milano - un tempo, un'atmosfera, delle presenze, l'etá eroica.

Enjoy,
JJ
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31 maggio 2010

La bimba Fofi cresce

Sono stata un pezzo senza andare a trovare le mie nipotine e quando finalmente sono potuta andare ho notato una incredibile crescita della bimba Fofi.

Prima diceva alcune parole necessarie e alla sua  sussistenza fisica o di gioco, e improvvisamente si è messa a fare delle frasi complete, non molto comprensibili dal momento che pasticcia ancora parecchio alcune parole, ma chiaramente frasi. i suoi genitori capiscono abbastanza, io ero stata lontano e faticavo.

Stavamo giocando con un puzzle regalato alla bimba Gaia il suo compleanno. io stavo aiutando Gaia e Sofia stava guardando i pezzi del puzzle da sola. A parte il fatto che le ho visto mettere a posto un pezzo tutto da sola, ha detto una frase, facendomi vedere un pezzo, che conteneva la parola "cello". Io non capivo e le ho detto di ripetere  la parola. L'ha ripetuta, ma sempre allo stesso modo. Siccome ha visto che ancora non capivo, ha indicato col dito l'oggetto che mi voleva far vedere e ha detto "cip cip".

Secondo me ha fatto una incredibile associazione di idee, per avere due anni!

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Nuovi orizzonti

Ho deciso di provare ad allargare gli orizzonti di questo blog a nuovi autori, magari troppo poco prolifici da portare avanti un loro discorso con continuità, ma abbastanza attivi e interessanti da avere qualcosa da dire quando capita l'occasione giusta.

Vediamo come funziona.
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27 maggio 2010

Odio tecnologico

Seguendo una serie di articoli che mi convincessero a buttarmi nel mondo Java, mi sono imbattuto in un genio.

Qui potete godervi la sua dissertazione sui framework che rispecchia tutto il mio pensiero per Java, che, per chi come me viene dal mondo Python, non sembra altro che un immenso modo di complicare gli affari semplici....
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26 maggio 2010

Manovre evasive

Ieri ho sentito le cifre dell'evasione.
117mld di euro/anno, circa. In periodo di crisi l'evasione è cresciuta anche in termini assoluti, oltre che relativi.
Terribile.
Una percentuale a 2 cifre del PIL.
Sconcertante.

Viviamo in un mondo di merda. Come sempre la colpa viene fatta ricadere dai media sulle partite IVA, gruppo di cui io faccio parte, senza nessun distinguo. Non condivido, ma è vero che è volendolo fare è più facile.

Si parla di evasione IVA come del "bancomat dell'evasione": si inventa una spesa falsa, che non si paga, e si detrae dall'IVA da pagare. Questo meccanismo in effetti può essere usato da tutti, indipendentemente dalla tipologia di clientela (cioè non è come non emettere uno scontrino, che è effettuabile solo da chi vende al dettaglio al pubblico).

Chissà se nella stima è compresa anche l'elusione fiscale. Spero di sì, altrimenti immagino che la cifra si gonfi a dismisura.

Beh, sono completamente d'accordo con la tracciabilità dei pagamenti e mi pare che 5000 euro siano decisamente troppi, come soglia...io toglierei uno 0 e morta lì. Eppure si parla di decisione difficile anche per tornare ai 5000 (dai 12k ripristinati da B in faccia ai precedenti 5k di P), perché si teme di perdere voti. Cioè ci stiamo ufficialmente dicendo che certe forme di evasione sono state tollerate e addirittura sostenute (almeno a fine elettorale) dall'attuale governo.

Questa considerazione dovrebbe essere già di per sé sufficiente per decretare il distacco da parte di tutti gli onesti da quel fronte politico. Invece no.
O forse sì? forse che gli onesti, suddivisi in vari schieramenti, non arrivano al 50%?
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25 maggio 2010

...e finalmente un filmone

Da un po' di tempo, complice il cambio dei ritmi di vita e conseguentemente delle abitudini di famiglia, ci siamo spostati più sulle serie che sui film. Risultato collaterale, mi tengo anche meno informato sulle novità cinematografiche. Risultato collaterale del risultato collaterale: recentemente ho visto solo film insulsi se non brutti.

Il top del periodo era stato Avatar, che si staglia come campione del "tra 3 settimane non mi ricorderò di cosa parla e tra 2 mesi non ricorderò di averlo visto". Per il resto carino.

Finalmente ieri un bel film. Ero andato dal solito affitacazzi a cercare qualcosa, un po' allo sbaraglio, tentato da Lebanon e dall'uomo che fissava le capre, quando in vetrina mi sono ritrovato la scritta "di Mamoru Oshii" su un film. Uno dei miei autori di anime preferito, fico. The Sky Crawlers. Mai sentito nominare prima. Bene una novità.

Come speravo i tratti di Oshii emergono bene anche in un'opera tratta da un libro e sceneggiata da un'altra persona: tempi dilatati, dialoghi minimali e ragionati, alternati con sparate che, anche se sanno un po' di "bacio perugina", hanno un'amarezza che le rende piuttosto originali, storia avvolta nella nebbia, che lascia intuire che ci siano dei tratti poco chiari, senza rivelarli subito, ma centellinandoli sino al diradamento finale dei dubbi.
Insomma ben costruito, avvolgente senza essere invadente, completo senza essere prolisso, lento senza annoiare.

Graficamente è un mix modernista fatto di molta grafica al computer, sfondi probabilmente fotografici ritoccati e personaggi un po' stilizzati, che contrastano con lo sfondo e le parti meccaniche. Interessante senza essere entusiasmante, ma comunque caratteristico e "di moda".

Bello. Proprio bello. Mi ci voleva un bel film
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20 maggio 2010

Di feccia, truffe e pestaggi

9 anni fa, a Genova, si è svolta la manifestazione contro il G8. Di quella esperienza, a cui a malincuore non ho preso parte, ricordo l'incredibile violenza delle nostre forze dell'ordine. Temuta già da mesi, a mio avviso sapientemente organizzata.
Vado oltre, l'organizzazione stessa della sicurezza è stata un atto criminale, volto a generare il maggior numero di scontri, danni e rumore mediatico possibile.
C'è stata la volontà dello stato di dare un messaggio di appartenenza e continuità con un retaggio fascista che molti vorrebbero ancora più esplicito. Paradossalmente non sono le parti dichiaratamente più destrorse della maggioranza ad esprimere le posizioni più estreme, ma questa è un'altra storia. "Infondere paura come forma di controllo".

C'è stato un morto. Era mediaticamente "giustificabile" nel contesto, ma avrebbe potuto essere un altro: era tutto costruito ad arte in modo da creare le condizioni idonee.
Poi c'è stata la mattanza della scuola Diaz. Uno dei momenti più bassi di tutta la vicenda, ma anche il momento in cui qualcosa si è inceppato. Il cosa, purtroppo, è solo che c'era dentro un giornalista spagnolo pestato insieme agli altri, e che non è stato zitto, ma ha dato rilevanza internazionale ai fatti e di rimbalzo ha cambiato drasticamente la posizione dei giornali italiani (con l'evidente eccezione dei barzellettieri di destra, a partire da "il giornale"). Prima i manifestanti erano i cattivi, poi finalmente qualcuno si è accorto delle mille incongruenze in quel che accadeva e che mostravano un disegno quasi opposto.

C'erano molti responsabili, e salendo la catena si arriva a un ministro dell'epoca: Scajola. Dell'epoca, appunto, perché poi se n'è andato (purtroppo non in prigione, come si sarebbe meritato, per concorso in omicidio, chi aveva la responsabilità di accettare le pressioni per le pallottole di gomma).
Dell'epoca mica poi tanto, perché due giri elettorali dopo (alla prima occasione plausibile, cioè) è stato rifatto ministro, dopo che nel mentre aveva sempre tenuto ruoli alti nel suo partito. Non nascondo che fra i tanti nomi a me non graditi, trovarlo nella lista dei ministri mi ha fatto un certo ribrezzo. Non proprio un conato di vomito, ma comunque un autentico malessere, anche fisico.

E poi che succede: finisce in mezzo allo scandalo collegato con la lista Anemone.
Nulla di paragonabile, ovviamente, ma comunque uno dei più grossi scandali di questa destra italiana che ne accoda con orgoglio uno dopo l'altro, quasi fossero medaglie da sfoggiare.

Se ne va di nuovo. Per fortuna. Purtroppo, anche questa volta, difficilmente in galera.

Da poco è arrivata la sentenza d'appello sulla Diaz, che ha condannato quasi tutti, ribaltando il primo grado dove i poliziotti erano stati condannati e i loro capi, quasi metodicamente assolti. Io sinceramente faccio fatica a capire come si possa non coinvolgere il ministro dell'interno in carica in un caso di mattanza organizzato dalla polizia, con tanto di prove false introdotte in loco per giustificare la violenza.

La chiudo qui, perché mi viene il vomito, è più forte di me....
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18 maggio 2010

Il diverso scorrere del tempo

Sto mettendo mani ad una applicazione abbandonata, sviluppata da altri, di cui non resta praticamente nessuna documentazione. Essendo ancora in produzione, è il caso di aprirla e vedere come funziona e quindi eccomi qua.

È un'applicazione Java, ufficialmente di pochi anni fa. Voci dicono che nella realtà si tratti di un restyling di un ritaglio di una applicazione originariamente risalente al periodo 1999-2000.

Quando ho iniziato l'attività non lo sapevo e mi stupivo di scelte che mi sembravano datate anche per quando ho iniziato a lavorare io (2000) e di approcci che mi pareva fossero concettualmente non aggiornati per quando ero all'università ('95-'01).
Adesso sapendo che l'applicazione è di quel periodo, quindi sviluppata prima e pensata ancor prima, non sono più stupito: tutto torna. Era al passo coi tempi.

Al passo coi tempi significa solo 10 anni fa. Nel mondo non è cambiato molto, in Italia ancora meno...abbiamo anche lo stesso imbarazzante presidente del consiglio, che del resto avevamo anche 5-6 anni prima.

Nel mondo dell'informatica è cambiato tutto. Nel mondo del web si stenta a riconoscere che sia la stessa epoca storica.

All'epoca c'era java 1.2 e non da molto. Probabilmente il prodotto ha iniziato a essere pensato con la 1.1. Era stata rilasciata da poco, o forse addirittura in corsa, la specifica delle Servlet, ma non ancora di JSP. Difficile ricordare un mondo così. Effettivamente leggendo il codice sembra di vedere l'approccio alla CGI in Perl che andava in voga prima dei vari template per il rendering.

C'era già JDBC, per fortuna. Muoveva i primi passi XML come standard di fatto.

Mi sono chiesto a che punto fosse la concorrenza all'epoca. ASP da un lato, PHP dall'altro. ASP era avanti, come mi racconta un collega che all'epoca aveva seguito le vicende web e il tentativo di Sun di non far schiacciare la sua piattaforma da Microsoft. PHP era avanti anni luce, per funzionalità, ma anche per storia; purtroppo è sempre stato fuori dall'ambiente enterprise e all'epoca questo era anche per filosofia del linguaggio stesso. Java, dunque, ma forse Perl sarebbe stata un'alternativa non meno valida. Il campione uscente della programmazione web stava già perdendo visibilmente terreno, ma era pur sempre la scelta "nota".

Non era ancora chiaro infatti, all'epoca, che Java sarebbe diventato il mostro a più teste che è oggi. Muovevano i (primi? ultimi? )passi in quei tempi decine di alternative, spesso proprietarie. Il mondo non aveva ancora scelto di basarsi su pochi standard concorrenti e preferiva ancora soluzioni tecnologiche ad hoc.

Parlando con una amica domenica alla festa di Gaia riflettevo su come un tempo l'unico grande metro di paragone fossero le prestazioni, perché erano limitate. Adesso le prestazioni offerte da workstation neppure troppo d'avanguardia sopravanzano di gran lunga le esigenze di singole applicazioni e le prestazioni sono passate in secondo piano rispetto alla flessibilità.

Prestazioni contro manutenibilità contro flessibilità (e chi pensa che manutenibilità e flessibilità siano parenti ha una idea molto ridotta o del concetto di flessibilità o di quello di manutenibilità).
La filosofia è cambiata molto e il peso delle tre componenti è cambiato radicalmente.

Sembra che abbia fatto un trattato di storia sugli anni '60 o forse anche più. Che abbia raccontato di un mondo che la mia generazione non ha mai visto. Invece sono solo 10 anni, come se il tempo della vita e quello dell'informatica corressero su binari separati.


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17 maggio 2010

Il sole bacia i belli!

Dopo 3 settimane di cielo coperto e funereo, vento freddo e soprattutto di piogge quasi ininterrotte, sabato c'è stato un primo spiraglio di pace e domenica siamo passati tutto d'un tratto dall'autunno all'estate, con un sole quasi eccessivo che ha asciugato e riscaldato l'ambiente, come si addice al sole di Maggio.

Domenica era anche il giorno della festa di compleanno della bimba Gaia, organizzata all'aperto con ampio anticipo. era prevista per l'occasione un'orda di giovani creature incontenibili e dalle energie inesauribili, pronte a scorrazzare e a fare di tutto, come si addice ai cuccioli. Temevo già che il tempo ci imponesse di spostarci in casa (delirio!!). E invece no, alla fine è arrivato il sole.

Che fortuna mi hanno detto in tanti. Ingenui: non c'è fortuna nel sole di domenica! É solo che si sa, il sole bacia i belli, e dunque, nonostante la mia presenza, non si è potuto esimere dal venire anche lui alla festa di compleanno di bimba Gaia!
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13 maggio 2010

Un poema epico

Colto al volo con tiro radente, di pioggia m'intrisi le vesti, ch'io uscì di casa con la speme del fresco grigio, ma d'ombrello privo, come giovine che lo mondo ancor non conosce.

Torvo il ciel m'accolse, ma senza lacrime il giorno mi sorrise, sorto era lo sole e assopito su coltre funesta di nubi dormiva.

Giunta la distanza del non ritorno, lo cuscino dello sole, di sostenerlo stanco, il suo carico rilasciò, funereo, come s'addice allo sicario d'onesto lavoratore.

D'acqua le gocce, colsero le mie parole a mezz'aria, che lo creatore a critica moveano, per siffatta furia del creato.

Naturale fu lo mio sgomento, per il funesto cambiamento, ma repentino fui anche nel proferir siffatta parola, senza paura di smentita, che il volgo sicur mi sostiene:

"Pioggia, hai rotti i coglioni!"


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12 maggio 2010

E dunque, ti guardo da lontano

Settimana scorsa sono andato al Magnolia con lo zio Iaio a vedere i sempreverdi NoMeansNo, che per la verità qualche colpo iniziano a perderlo, complice una scaletta sempre più annacquata da nuove canzoni che non sempre mi coinvolgono.
Ad aprire il concerto i Lento, gruppone sludge italiano che ho trovato molto positivo, dal vivo. Suoni eccessivi e un po' di carenza di presenza scenica sono le uniche note dolenti del loro concerto. Suoni eccessivi (uh?) e belle canzoni i lati positivi. Le tre chitarre, assolutamente non necessarie da un punto di vista compositivo, fanno però un muro di suono eccezionale. Uno sludge con venature post-metal piuttosto piacevole, che sembra un punto di incontro quasi perfetto fra Ufomammut e Omega Massif.
Comprato disco, bello. Meglio dal vivo: il disco non riproduce la potenza dell'impatto, purtroppo. Oltretutto su disco sembrano più post-metal con venature sludge che viceversa. Bella lo stesso...attendo con curiosità il prossimo disco.

Quella stessa sera ho acchiappato il volantino degli eventi di Maggio al Magnolia e ho individuato una data con dei nomi interessanti, che mi suonavano di post-metal/post-rock, genere che negli ultimi anni focalizza la mia attenzione in ambito metalluso (con eccezione per gli ultimi 10 giorni di grindcore a manetta in reazione al lavoro in banca. The Arson Project e Sayyadina sono spettacolari contro il grigiore dell'informatica finanziaria).
Controllato su last.fm, visto che certo hc/puck ha nomi che potrebbero confondersi (From Autumn To Ashes, per esempio, sembra cose che decisamente non è, seppure rispettabili e con qualche venatura post-hardcore).
Scaricati i dischi. Belli.
Convinto lo zio Iaio a farsi il secondo concerto in pochi giorni. Bella.
Andati al Magnolia, che senza la spesa della tessera ha dei prezzi veramente interessanti.

Prima i Three Steps To The Ocean. Cavolo, bravi, belle canzoni, alcune idee particolari anche se nel complesso non eccessivamente originali nel genere. Dal vivo più potenza che su disco, più metal. Ma bello anche il "post". Ottimo concerto insomma. Ancora una volta il mio pensiero vola a come certe band con più cura per la scenografia potrebbero fare un notevole salto di qualità live. Penso a banalità tipo un po' più di movimento, qualche headbanging sincronizzato, cose così: spesa zero, sbatti poco, rendimento alto. Vabbeh, la mancanza di una scena e di una certa cultura di base del concerto/tour, frutto soprattutto delle difficoltà di trovare spazi per proporre cose diverse dal solito al pubblico, sono problemi che affliggono le giovani band italiane, come i Three Steps To The Ocean oggi e i Lento settimana scorsa.

Poi arrivano gli headliner, che su disco sono tecnicamente più interessanti, ma anche meno coinvolgenti dei Three Steps To The Ocean. Il nome è chilometrico, tanto che loro stessi usano sul merchandise l'acronimo ASIWYFA, che sta per And So I Watch You From Afar.
Un math rock metallizzato, con parecchi spunti "post" e con un odore d'Irlanda (loro terra d'origine, sono infatti di Belfast, ma non discono di essere inglesi, bensì irlandesi...ah, l'indipendentismo mai sopito!) è quello che si sente su disco, ma dal vivo le cose cambiano: la potenza delle chitarre è impressionante e l'energia con cui loro propongono il loro repertorio ha dello spaventoso. Mi ricordano l'esibizione dei The Dillinger Escape Plan per intensità. Sono esterrefatto.
Sentire come un post-rock/math rock si possa trasformare in violenza tipo mathcore, da avanguardia metal senza frontiere, con venature un po' punkish/hc, mi lascia allibito.
Un'ora di sbalordimento. Al di là del valore in sè delle canzoni, comunque non indifferente, uno dei più bei concerti cui abbia assistito.
Strabilianti, veramente. Se vi capita, non perdetevi l'occasione di vederli!


Nota a margine: viva il P2P che mi ha permesso di scaricare e conoscere 2 band altrimenti ignote, facendomi andare al concerto e facendomi comprare i loro dischi, alla faccia di tutti quei discografici imbecilli che non hanno capito che i fenomeni di massa si dirigono verso il percorso migliore, perché combatterli non ha senso e demonizzarli è stupido.



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27 aprile 2010

Fofi Fofi alè alè!

Dopo aver raccontato dei grandi successi della mia bimba grande, sarebbe stato irrimediabilmente ingiusto mettere in ombra i successi altrettanto importanti della bimba piccola, solo perchè qualcuno in famiglia li ha raggiunti prima.
Siamo a una settimana abbondante di nanna senza pannolino!!!
Ormai è da più di 3 mesi che la Fofi manifesta il desiderio di liberarsi del panno e che è abbastanza brava nel gestire la pipì di giorno. Con mia grande sorpesa non è altrettanto brava nel gestire la cacca. Sbattimento. Grosso. Poi si sa, per i bambini ci sono le distrazioni e gli eventi ammalianti che distolgono l'attenzione dal controllo di sè, così anche la pipì, a volte, scappa.
Da un mesetto il riposino pomeridiano si fa senza panno. Grande conquista. Poi lei stessa, nella sua voglia di dimostrare la sua frase "io glande! no chicchela! Glande!" ha iniziato a non volere più il panno la sera.

Ed ora eccoci qua, a letto senza panno, come i bimbi grandi, a poco più di 2 anni. Grande soddisfazione per noi e probabilmente ancora più grande per lei.

Da qualche giorno poi, anche cacca e pipì insieme la mattina dopo colazione e niente più cacca addosso di giorno.

Mitica Fofi!
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